Il 25 settembre scorso, durante l’assemblea pubblica di
presentazione del piano di riqualificazione della ex area Jabil-Nokia Siemens,
il Presidente del Consiglio
d'Istituto propose di utilizzare parte delle entrate da oneri di urbanizzazione
primaria e secondaria per ristrutturare il plesso scolastico di Piazza Unità
d’Italia che, da diversi anni, si trova in precarie condizioni, ai limiti
dell’inagibilità. L’assessore Chiarella, dopo essersi consultato con il Sindaco,
rispose che non si poteva cambiare l’accordo stipulato con l’imprenditore
privato che conduce l’operazione e scatenò le proteste dei molti cittadini presenti
in sala.
Un mese più tardi le forti piogge che si abbatterono su tutta
Italia provocarono l’allagamento di alcune aule della Scuola Primaria e costrinsero
il Sindaco ad emettere un’ordinanza di sospensione di due giorni dell’agibilità
del plesso.
L’ultima volta che le piogge avevano allagato un’aula della
scuola primaria fu nel 2016, allora i tecnici effettuarono alcuni lavori di sistemazione
dei pluviali ed il Sindaco dichiarò definitivamente risolto il problema.
Anche questa volta i tecnici hanno effettuato dei lavori che
dovrebbero favorire lo scolo delle acque dal tetto e, secondo le dichiarazioni
del sindaco e del nuovo assessore ai lavori pubblici, il problema dovrebbe
essere stato definitivamente risolto.
Noi siamo invece convinti che sia necessario pianificare una
ristrutturazione radicale di questo edificio che da molto tempo soffre di gravi
problemi strutturali tanto che già cinque anni fa, quando stilammo il Programma
Amministrativo (leggi qui) con il quale la coalizione Cassina Domani fu poi eletta
dai cittadini, ci prendemmo un impegno ben preciso inserendo un punto
programmatico dedicato a questo tema:
“Scuola
sicura, star bene a scuola vuole
dire anche frequentare ambienti curati e sicuri. Il Comune si impegna a
sostenere la scuola anche attraverso investimenti sul patrimonio edilizio
(manutenzioni, ristrutturazioni, riqualificazione energetica).”
Da anni, anche quando le piogge non sono forti come quelle
dello scorso 29 ottobre, la palestra si allaga per metà a causa della scarsa
tenuta dei finestroni sul lato ovest, basta chiedere informazioni al signor Angelo
Manzoni che si occupa delle pulizie per conto delle società sportive.
Poiché riteniamo che non sia più tollerabile che i nostri
bambini siano costretti a frequentare le lezioni in un edificio che versa in
tali precarie condizioni, con il rischio di allagamento ad ogni forte temporale,
noi del Comitato Civico Cassina – Partecipazione e Territorio abbiamo presentato,
insieme agli altri due Gruppi Consiliari di minoranza, una mozione per chiedere al Sindaco e alla Giunta di mantenere l’impegno che
avevamo preso cinque anni fa e approvare la richiesta fatta dal Presidente del
Consiglio di Istituto e da gran parte dei nostri concittadini (leggi qui il documento).
Il coniglio dal cilindro!
Quando venne a conoscenza dell’arrivo di questa mozione, che verrà
presentata e votata nella prossima seduta di Consiglio Comunale, il sindaco che aveva da poco dichiarato risolutivi i lavori appena completati, decise di
tirare fuori il coniglio dal cilindro e dichiarò agli organi di stampa che la nostra Amministrazione Comunale parteciperà al bando per l’accesso al Fondo
Kyoto per ottenere i finanziamenti necessari alla ristrutturazione dell’edifico
scolastico in questione.
Ecco l'uovo di Colombo, diremmo!
Il Fondo Kyoto mette a disposizione degli enti pubblici un mutuo ventennale a tasso agevolato per coprire il 50% dei costi sostenuti per la riqualificazione
energetica e la sicurezza antisismica degli edifici scolastici pubblici.
Il Fondo è stato istituito con Decreto Ministeriale n. 40 il 22/02/2016 ed il precedente
allagamento della scuola è avvenuto nel mese di novembre dello stesso anno.
Il 27 giugno 2017, con Decreto Ministeriale n. 169, la scadenza per la presentazione
delle richieste di finanziamento è stata prorogata di un anno, fino al 30 giugno
2018.
Il 28 giugno 2018, con Decreto Ministeriale n. 164, la scadenza è stata portata
al prossimo 31 dicembre.
Evitiamo le solite domande retoriche del tipo “ma perché ci
hanno pensato solo adesso, visto che il finanziamento è disponibile da quasi
tre anni e nel frattempo le aule e la palestra della scuola sono andate più volte
in ammollo?”
Andiamo sul concreto e supponiamo che la spesa per ristrutturare
la scuola ammonti a due milioni di euro.
Considerando che la convenzione per la riqualificazione della ex area Jabil-Nokia Siemens prevede l’utilizzo degli oneri per la riqualificazione del Centro (1,8 milioni) e la ristrutturazione della ex scuola di Piazza De Gasperi (2,1 milioni), valutiamo quale tra queste opzioni sia quella più saggia e più conveniente:
Considerando che la convenzione per la riqualificazione della ex area Jabil-Nokia Siemens prevede l’utilizzo degli oneri per la riqualificazione del Centro (1,8 milioni) e la ristrutturazione della ex scuola di Piazza De Gasperi (2,1 milioni), valutiamo quale tra queste opzioni sia quella più saggia e più conveniente:
- Ottenere un finanziamento ventennale a tasso agevolato per la metà della spesa e cercare nel bilancio i fondi per coprire il rimanente milione di euro.
- Ottenere un finanziamento ventennale a tasso agevolato per la metà della spesa e utilizzare una parte degli oneri provenienti dal progetto ex area Jabil-Nokia Siemens per coprire il rimanente milione di euro.
- Evitare un ulteriore indebitamento del Comune e utilizzare una parte degli oneri provenienti dal progetto ex area Jabil-Nokia Siemens per coprire tutti i costi di ristrutturazione della scuola di Piazza Unità d’Italia.
Io scarterei sicuramente l’opzione 1.
Il tema della salvaguardia (leggasi manutenzioni, interventi di ristrutturazione e simili) degli edifici scolastici di competenza dei Comuni dovrebbe occupare i primi posti dell'agenda di un'Amm.ne Com.le.
RispondiEliminaTanto più quando è declinata nel programma.
E a maggior ragione quando si conosce la necessità/esigenza che un'edificio scolastico ha di essere mantenuto !
Condivido che la gestione della situazione da parte del sindaco/giunta nella questione non solo risulta fortemente critica.
Ma, peggio, ha prodotto un danno in quanto non ha tenuto in conto l'opportunità di "veicolare" la quota che sarebbe arrivata dall'utilizzo del "tesoretto".
Ecco una chiara e, ahinoi, purtroppo, evidente occasione perduta e mala gestione di risorse (a disposizione) pubbliche.
L. B.