domenica 23 ottobre 2016

La piscina, i campi di calcio e i cimiteri.

E’ stata un’estate molto calda dal punto di vista meteorologico, sotto certi aspetti è stata un’estate calda anche per alcuni settori dell’attività amministrativa di Cassina de’ Pecchi.

PISCINA
Già dal mese di maggio, in anticipo rispetto al solstizio d’estate, si era alzata la temperatura all'interno della piscina comunale e non a causa di un malfunzionamento dell’impianto di areazione, bensì dalle polemiche innescatesi intono alla annunciata interruzione dell’attività che per quattro decenni aveva visto la società sportiva Lambro Nuoto prendersi cura con successo della formazione natatoria di generazioni di cittadini cassinesi e non solo. Il peso degli anni ed anche alcune difficoltà a fare quadrare i bilanci sotto la pressione generata dalla concorrenza delle nuovissime e più attrezzate piscine di due città confinanti hanno portato i gestori Fossati e Frattini a calare il sipario. Purtroppo la scelta della exit strategy non è stata delle più felici: il Presidente Fossati ha innescato attraverso la stampa locale una campagna di attacco alle amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni della sua gestione, senza mai fare nomi ma scaricando sugli attuali amministratori (sindaco e assessore) le accuse di disinteresse e addirittura millantando presunti rimborsi per  spese di manutenzione straordinaria mai ricevuti. Accuse ribadite nel corso di un’assemblea pubblica convocata dallo stesso presidente della società sportiva, nel corso della quale però ho avuto la possibilità di fare chiarezza davanti ad oltre cento cittadini. Come stanno veramente le cose? Per dirla in maniera semplice, esiste una convenzione sottoscritta da amministrazione e società sportiva che prevede l’affidamento della gestione della piscina in cambio del pagamento di un canone annuale di circa 8500 euro, il gestore deve farsi carico delle spese di manutenzione fino ad un costo di duemila euro per intervento e per quelle superiori a questa cifra ci deve pensare il comune il quale può, su richiesta del gestore, autorizzare che gli interventi  vengano effettuati dal gestore stesso che verrebbe poi rimborsato. Lambro Nuoto dichiara di avere effettuato, nel corso degli ultimi quattro anni,  una serie di attività di manutenzione per le quali richiede il rimborso da parte del comune, rimborso che non è dovuto perché gran parte degli interventi sono sotto il limite dei duemila euro e gli altri non sono mai stati autorizzati dal comune.  La temperatura sale ulteriormente nel mese di luglio, quando i genitori che vogliono iscrivere i propri figli presso il nuovo gestore, scoprono che questi sono vincolati dal tesseramento fatto con Lambro Nuoto e a nulla sembrano valere le loro proteste e le loro richieste di lasciare i propri figli liberi di scegliere dove andare a praticare l’attività sportiva. Con l’attività di mediazione coordinata dal sottoscritto e grazie alla disponibilità del nuovo gestore, la situazione si è a poco a poco ammorbidita e, puntualmente, il primo settembre l’impianto natatorio, ridipinto e in parte rinnovato, ha riaperto e dato il via alla nuova stagione sportiva.


CIMITERI
Un altro fronte caldo è stato quello dei cimiteri comunali, in particolare la manutenzione del verde al loro interno. Che cosa è successo? Tutto nasce dal fatto che la scorsa primavera per motivi tecnici è saltata l’operazione di diserbo e ne abbiamo visto le conseguenze in tutto il paese con le erbacce che invasero i marciapiedi. Nei cimiteri questa conseguenza è ancora più evidente perché le erbe infestanti crescono intorno ai tumuli dei campi comuni fino a ricoprirne anche le lapidi. Tra giugno e agosto sono stati effettuati due interventi per strappare manualmente le erbacce sia nei vialetti che nei campi comuni di entrambi i cimiteri fino a che si è poi finalmente intervenuti con il diserbo chimico nel mese di settembre. Per evitare il ripetersi di problemi analoghi nel futuro si sta operando su due fronti: il primo riguarda la prevenzione ed è già iniziato nel cimitero di Camporicco dove, dopo avere accuratamente ripulito le aree dei campi comuni, si è provveduto a stendere un telo per impedire la crescita delle erbacce, sul quale è stato depositato uno strato di ghiaia. L’effetto visivo è notevolmente migliorato e quelle aree hanno un aspetto più ordinato. L’operazione continuerà fino al completamento del lavoro in entrambi i cimiteri. L’altro fronte riguarda un rafforzamento dell’attività di manutenzione per garantire la pulizia costante sia delle aree a verde che dei vialetti interni e di questo ci stiamo occupando in sede di bilancio di revisione per trovare le risorse necessarie.


CAMPI DI CALCIO
A settembre si riaprono i cancelli dei campi di calcio, le temperature sono ancora molto calde ed il clima particolarmente secco fa riemergere il malcontento di color che gravitano attorno ai campi di calcio di viale Trieste: gli abitanti della palazzina che sorge a ridosso della struttura si lamentano per la polvere sollevata dai i giocatori che va a depositarsi sui loro balconi, i giocatori ed i genitori di quelli più piccoli si lamentano perché quella polvere va a depositarsi nei polmoni di chi la solleva correndo sui campi di terra battuta. Questo è un problema che  esiste da anni, da quando i campi sono stati realizzati scegliendo una soluzione meno costosa dei campi in erba che richiedono innaffiature e tagli costanti. Da allora molti comuni si sono convertiti al prato sintetico che risolve sia i problemi di costi di manutenzione che di polverosità, presentando però l’ostacolo di un importante investimento inziale. Circa dieci mesi fa avevamo valutato la possibilità di fare anche noi questo passo almeno nello stadio comunale, con l’obiettivo di ridurre se non eliminare la necessità di utilizzare le strutture di Viale Trieste. Nonostante la possibilità di accedere ad un finanziamento regionale, la realizzazione di quel progetto si è rivelata fuori della portata rispetto alle disponibilità finanziarie del comune, tenendo in considerazione il fatto che altre opere più urgenti, come la manutenzione di strade  e marciapiedi, avrebbero drenato la maggior parte delle risorse. In questo caso non è stata identificata una soluzione al problema. 
In realtà appare evidente che in situazioni come questa in cui è necessario sostenere un importante sforzo finanziario per realizzare un’opera di pubblico interesse l’unica soluzione realisticamente ipotizzabile è quella del Partenariato Pubblico Privato e su questo poggiano le speranze di rinnovamento e di ampliamento dalle strutture, non solo quelle sportive, del nostro territorio. Abbiamo alcuni esempio di successo come i centri sportivi di Cernusco e Gorgonzola, auspichiamo che presto qualche imprenditore o qualche associazione si faccia vanti per costruire insieme all'amministrazione comunale un progetto di rinnovamento di tutto il centro sportivo di Viale Trieste.