mercoledì 29 novembre 2023

Consiglio Comunale del 28 novembre

Il nervosismo crescente nella Maggioranza dopo gli abbandoni di un Assessore e un Consigliere (e con la spina nel fianco costituita da un terzo membro che per ora si limita ad annusare l'aria) sta producendo effetti negativi sui lavori e sui comportamenti dell'Assemblea eletta dai cittadini.

Ieri sera il Sindaco ha vestito i panni del protagonista del famoso film "Il fuggitivo". In questo caso non si è trattato di una fuga solitaria ma di un'azione orchestrata con la truppa di consiglieri fedeli che si sono messi in prima linea con gli scudi.

Atto primo: fuga col Piano per il Diritto allo Studio
Il Piano per il Diritto allo Studio è lo strumento di programmazione annuale in base al quale l’Ente locale definisce servizi, progetti e risorse economiche destinate alle scuole in conformità a quanto previsto dalla Legge. 

A differenza di quanto accaduto negli anni precedenti (e nei mandati amministrativi passati), questa volta il Sindaco ha deciso di approvare il Piano per il Diritto allo Studio nel corso di una seduta di Giunta anziché portarlo in discussione davanti al Consiglio Comunale.

Cosa cambia?

Mentre in Consiglio Comunale il Piano viene illustrato in seduta pubblica e i Consiglieri hanno la facoltà di chiedere delucidazioni, proporre emendamenti ed esprimere pareri in rappresentanza dei cittadini, la Giunta discute i contenuti del Piano in una seduta riservata ai soli membri e approva il testo proposto senza attivare un confronto pubblico con contraddittorio.
Di fronte alle rimostranze dei gruppi di minoranza l'algido alfiere della Maggioranza ha opposto lo scudo della normativa legislativa che, secondo la sua interpretazione, consentirebbe anche il solo passaggio nelle stanze segrete della Giunta.
Approfittando della facoltà che mi è concessa dal ruolo che occupo in Consiglio Comunale ho preso la parola per condividere con i cittadini alcuni aspetti del Piano che ritengo sia importante rendere pubblici. Immediatamente si è attivata un'altra difesa: il prestante corazziere del Sindaco ha energicamente brandito il suo scudo per impedirmi di fare sapere in seduta pubblica che il documento già approvato dalla Giunta prevede che, nonostante il Comune sosterrà minori costi per la gestione del Piano, le famiglie dovranno accollarsi 114.000 euro di spesa maggiore rispetto allo scorso anno.
Probabilmente ci saranno delle buone ragioni per spiegare questo fenomeno ma lo scudo del prestante corazziere mi ha impedito di chiedere spiegazioni. Lo scudo sollevato a protezione del Sindaco, che non ha aperto bocca, mi ha impedito di capire e fare capire ai cittadini perchè anziché utilizzare i previsti risparmi sui costi di gestione per compensare i maggiori costi del sevizio di ristorazione scolastica e del servizio di pre-post scuola, la Giunta abbia deciso di prelevare 114.000 euro in più dalle tasche delle famiglie.


Per quale motivo il Sindaco ha deciso di evitare il confronto? Temeva di non avere i numeri per fare passare il Piano?
L'esperienza degli anni passati avrebbe dovuto tranquillizzare la nostra Prima Cittadina perchè anche quando abbiamo criticato  i contenuti del Piano, noi non ci siamo mai opposti alla sua approvazione, non lo abbiamo mai fatto e non lo faremmo perchè il sostegno all'educazione scolastica è per noi una priorità.


Atto secondo: la fuga dalle responsabilità
Nella precedente seduta del 14 novembre scorso, avvalendosi di una facoltà contemplata dal Regolamento, un Consigliere aveva chiesto l'istituzione di una commissione di inchiesta sul comportamento del Sindaco che aveva ritenuto lesivo della propria onorabilità

La Conferenza dei Capigruppo aveva inserito all'ordine del giorno della seduta di ieri il punto che prevedeva l'espletazione dell'atto richiesto dal consigliere ma (sorpresa!) l'algido alfiere della Maggioranza ha alzato lo scudo dichiarando che il suo gruppo avrebbe votato contro l'istituzione della commissione perchè riteneva che non ne esistessero i presupposti. L'alfiere, che evidentemente aveva già svolto il compito che sarebbe stato assegnato alla Commissione, era giunta alla (personale) conclusione che il Sindaco non avrebbe commesso alcun atto lesivo dell'onorabilità del consigliere. 
Ho chiesto perchè il Sindaco volesse sottrarsi al confronto ritirandosi dietro i suoi scudieri: se quanto dichiarato dall'algido alfiere della Maggioranza fosse vero perchè il Sindaco dovrebbe temere l'esame dei fatti denunciati dal consigliere? Perchè, se si ha la certezza di ottenere un non luogo a procedere,  anziché affrontare la questione andando a fare l'analisi dei verbali e delle registrazioni  si scappa lasciandoci tutti con il dubbio che forse il consigliere non aveva tutti i torti?
Ovviamente le mie sono state parole al vento alle quali è seguita la disposizione a testuggine della truppa legoforzista: il sindaco, che non ha mai aperto bocca, non ha avuto nemmeno il buon gusto di astenersi dalla votazione che riguardava la sua persona mentre la Presidente del Consiglio ha agito secondo coscienza e non ha seguito l'indicazione dell'algido alfiere della Maggioranza.

A fine seduta (erano quasi del 2 del mattino) nell'aula si parlava di possibile esposto in pretura: a me personalmente interessa poco un atto di questo genere e preferisco soffermarmi a riflettere sulle motivazioni che hanno portato un Sindaco che sui social ostenta orgoglio, grinta e determinazione, a sfuggire al confronto senza dire una parola  nascondendosi dietro gli scudi dell'algido alfiere e del prestante corazziere.

Capisco che con il nuovo assetto del Consiglio Comunale potrebbe essere sufficiente un raffreddore per rischiare il naufragio, però il nervosismo e la pavidità non aiutano a condurre in porto la nave nella tempesta.

«Il coraggio se uno non ce l'ha mica se lo può dare»
Alessandro Manzoni (I promessi sposi)