sabato 28 gennaio 2017

Quatto anni di impegno civico


LA STORIA

Nell’autunno del 2012 i social network non avevano ancora invaso le case della maggior parte dei cittadini di Cassina de’ Pecchi, però un migliaio di essi animavano la pagina Facebook dedicata alle vicende di questo ridente e sperduto paesino della periferia est di Milano (cit.). A quei tempi la frequenza dei post non era quella di oggi, però un argomento in particolare stava calamitando l’attenzione di buona parte degli utenti: era il PGT che la Giunta Comunale stava avviando all’approvazione. Le discussioni in realtà partirono con i primi post di confronto/scontro tra le parti politiche: un batti e ribatti tra rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e quelli dei gruppi politici della minoranza consiliare. Ben presto quelle discussioni stimolarono la curiosità e l’interesse dei cittadini meno vicini alla politica che probabilmente fino ad allora non sapevano nemmeno cosa fosse un PGT, né cosa significasse consumo di suolo, né quale sarebbe stato il destino del loro paese secondo quanto previsto dal Documento di Piano, dal piano delle Regole e dal Piano dei Servizi. Grazie al clamore suscitato sui social network ed al conseguente passaparola, le due assemblee pubbliche organizzate dal Sindaco per illustrare il PGT, furono affollate oltre ogni aspettativa. Dopo quelle assemblee le discussioni sulla pagina Facebook si fecero più frequenti e ancora più appassionate; molti cittadini, che si rendevano conto che il loro paese non sarebbe stato più lo stesso, stravolto da un tunnel e da colate di cemento che avrebbero ingoiato le aree verdi che fanno di Cassina una città a misura d’uomo, facevano domande, esprimevano opinioni e avanzavano proposte. Non mancavano già allora, come accade spesso oggi, scambi di insulti e commenti faziosi. La protesta si materializzava attraverso l’esposizione di striscioni e l’affissione di volantini contro il PGT del cemento, i gruppi politici attivi sul territorio organizzarono a loro volta alcune assemblee pubbliche per condividere le proprie posizioni. Un piccolo gruppo di cittadini decise di passare dalla protesta all'azione con l’obiettivo di costruire una visione di sviluppo urbanistico alternativa a quella dell’amministrazione comunale, una visione che preservasse il territorio da una devastazione inutile e dannosa. Questi cittadini decisero di costituirsi in un soggetto politico affinché la loro voce potesse essere più forte e le loro proposte ottenessero un’adeguata visibilità. Essi non si conoscevano e avevano età, esperienze lavorative e anche visioni politiche diverse tra di loro; ciò che accomunava questi cittadini era il bisogno di fare qualcosa per il proprio paese, di passare dalla tastiera all'impegno attivo e costruttivo. Il 28 gennaio 2013 nacque il Comitato Civico Cassina – Partecipazione e Territorio: nel nome si rispecchiano la natura apartitica e l’invito all'aggregazione intorno alle tematiche di interesse locale. Un Comitato aperto a tutti i cittadini che sentano lo stesso bisogno di fare qualcosa per la comunità in cui vivono; apartitico perché si ritiene che chi abbia una tessera di partito possieda già un suo punto di riferimento; non si trattò di una scelta antipartitica ma l’espressione della volontà di mettere in campo una voce libera dalle linee di qualsiasi partito. Nei primi mesi del 2013 il Direttivo del Comitato iniziò a lavorare intensamente con lo studio di tutti i documenti del PGT, ne esplorarono tutti i dettagli progettuali e finanziari fino a conoscerlo addirittura meglio anche di molti consiglieri comunali. Dallo studio delle carte, dal confronto sia interno al Comitato che con altri cittadini, prendevano forma le proposte alternative, quelle che avrebbero trasformato un PGT scellerato e funzionale solo alla speculazione edilizia, in un piano di sviluppo che guardasse alle reali necessità di una comunità che vuole salvaguardare il patrimonio agricolo, armonizzare le aree verdi e tutelare il territorio. Quelle idee, documentate e formalizzate in ventiquattro osservazioni, vennero prima condivise e discusse in due assemblee pubbliche e successivamente animarono le cinque sedute della Commissione Urbanistica che precedettero la seduta consiliare che avrebbe dovuto esprimere il giudizio finale sul PGT. Contemporaneamente si sviluppavano anche le relazioni con i soggetti politici già attivi sul territorio, sia di maggioranza che di opposizione, almeno con coloro che rispettavano le opinioni diverse e accettavano il confronto costruttivo. La storia vide poi il naufragio del PGT con il quale affondò anche quel che restava di un’Amministrazione Comunale ostinata sulle sue posizioni. Il Comitato nel frattempo si era fatto promotore anche di alcune istanze volte a risolvere problemi di impatto ambientale e disservizi segnalati dai cittadini. L’attività del Comitato continuò anche durante il periodo di commissariamento del Comune con l’organizzazione di una serata pubblica per la presentazione di un libro sul tema del consumo di suolo e ebbe un ruolo molto attivo nella la Scuola per Amministratori Comunali.  L’esperienza fatta in quei nove mesi spinsero il Direttivo a continuare la propria azione dall'interno del sistema amministrativo con l’obiettivo di portare avanti le proposte contenute nelle osservazioni al PGT e per questo decisero di unire le forze con coloro che avevano condiviso la stessa visione di territorio. Il percorso sfociò nella costituzione di Cassina Domani che da quasi tre anni amministra Cassina De’ Pecchi sulla base di un programma amministrativo costruito partendo anche dai valori e dai principi di quel gruppo di cittadini indipendenti e intraprendenti che dal mondo virtuale dei social network si è trasferito in quello reale, un mondo di persone che si rimboccano le maniche e ci mettono la faccia.

IL PRESENTE
Tre consiglieri comunali, tra i quali la Presidente del Consiglio Comunale ed un Assessore, sono l’espressione del Comitato Civico Cassina – Partecipazione e Territorio all'interno del gruppo Cassina Domani che amministra Cassina de’ Pecchi da quasi 1000 giorni. Il Comitato ha ridotto al minimo le pubblicazioni di notizie e l’organizzazione di eventi utilizzando il proprio simbolo, ha continuato però la sua azione all’interno della coalizione di governo e riconoscendosi nel simbolo e nei valori di Cassina Domani. Quando si è parte di una squadra, gli obiettivi, le azioni, i risultati, ed anche i fallimenti, sono quelli della squadra e non del singolo. All'interno di questa coesione e comunità di programmi restano comprese quelle che erano le linee guida che il Comitato aveva delineato con il documento delle ventiquattro osservazioni e a questo punto di metà percorso si è già materializzata la realizzazione di alcune delle proposte in esse contenute. Un PGT senza consumo di suolo che salvaguarda e valorizza il patrimonio agricolo, sviluppa la rete di piste ciclabili, impedisce la costruzione di nuovi capannoni e alloggi residenziali che resterebbero invenduti, aggiungendosi ai molti capannoni e appartamenti che  da anni sono vuoti; le Case dell’acqua di Cassina e di Sant'Agata; gli spazi affidati alla cooperative sociali; la rotatoria che elimina il problema dell’incrocio pericoloso tra via Roma e via Vittorio Veneto; la biblioteca decentrata a Sant'Agata, il collegamento tra la pista ciclabile di Sant'Agata con quella del naviglio tramite l’attraversamento semaforizzato di Villa Magri. Altre proposte, come la ciclostazione, il centro medico polifunzionale e l’area feste a Sant'Agata, sono già compresi nei progetti pianificati per la seconda parte di legislatura. Il Comitato continua a lavorare con la squadra per migliorare il sistema della viabilità, per riqualificare il centro del paese e per offrire servizi più efficienti ai cittadini.


IL FUTURO
Il futuro del Comitato non è molto diverso dal presente, l’idea è quella di continuare l’azione politica, anche insieme a chi condivide gli stessi obiettivi, ma restando indipendente dalle strategie dei partiti e dei movimenti nazionali, soprattutto quando si tratta di fare delle scelte che non riguardano direttamente gli interessi della nostra comunità. All'interno del Comitato Civico Cassina – Partecipazione e Territorio agiscono persone con orientamenti politici diversi che mantengono la propria indipendenza di pensiero, come accaduto, per esempio, in occasione delle consultazioni referendarie del 2016. Il Comitato è una Casa all'interno della quale si discute dei problemi che affliggono il nostro territorio e si concepiscono idee e progetti che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini di Cassina de’ Pecchi. Fuori da quella Casa, ciascuno vive la propria vita, coltiva le proprie passioni e agisce secondo la propria visione della vita. Il futuro del Comitato oggi non si configura nelle prossime elezioni ma nel continuare a realizzare il programma amministrativo concepito all'interno di Cassina Domani per poi tirare le somme quando sarà il momento di fare il bilancio finale. Il futuro del Comitato dipende anche dall'esistenza di uomini e donne cassinesi che sentano il bisogno di impegnarsi per il proprio paese, magari passando dalle lunghe e spesso sterili battaglie combattute con la tastiera di uno smartphone o di un Computer ai confronti pubblici, ai dibattiti costruttivi con i quali dalle proteste si passa alle proposte, proprio come hanno fatto quattro anni fa i fondatori del Comitato Civico Cassina – Partecipazione e Territorio.

venerdì 6 gennaio 2017

Ripartiamo da qui.

Il 2016 si è appena concluso e di solito si fanno i bilanci ed i resoconti di ciò che si è fatto rispetto a ciò che si sarebbe voluto fare. L'informatore comunale, in distribuzione in questi giorni, fornisce un buon quadro d'insieme dei risultati raggiunti dall'amministrazione comunale e ritengo che questi risultati siano visibili a tutti, camminando per le vie del paese.

Il 2016 non è stato solo l'anno delle opere realizzate e dei progetti portati a termine, ma anche dei progetti che hanno generato forti discussioni e sono rimasti tra le cose non fatte.
Ricordiamo le sostanziali modifiche apportate al cosiddetto "Piano del Centro" che, in seguito al confronto anche turbolento con parte della cittadinanza, è stato ridisegnato eliminando la profonda rivisitazione della viabilità nella zona nevralgica del paese. 
Ricordiamo anche un progetto che mi sta particolarmente a cuore e che riguarda la ristrutturazione dello Stadio Comunale, prevedendo il rifacimento dei campi di gioco, con stesura del fondo sintetico, e degli impianti di illuminazione e riscaldamento, con l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, rendendo la struttura più efficiente sia nei costi che nella fruibilità. Abbiamo deciso di destinare le poche risorse finanziarie disponibili ad opere più urgenti, quelle appena realizzate e quelle attualmente in fase di realizzazione, e di conseguenza quel progetto è stato messo in un cassetto in attesa di una occasione migliore in futuro. 

L'impegno che avevo preso era quello di sistemare almeno un impianto sportivo all'anno: dopo i grandi lavori del 2015, nel 2016 abbiamo 'solo' rifatto la recinzione interna del campo di calcio dello Stadio di via Mazzini e normale manutenzione negli altri impianti. Non solo obiettivi raggiunti, quindi, ma anche un sogno sfumato, per ora.

Ho iniziato parlando dei risultati raggiunti che sono sotto gli occhi di tutti.
Ciò che non tutti vedono sono le persone che stanno dietro a questi risultati; di solito sono i politici ad esporsi in prima fila, nel bene e nel male, mentre restano nell'ombra i funzionari, gli impiegati e gli operai che ogni giorno lavorano a fianco degli assessori e dei consiglieri comunali per realizzare i progetti e le opere.
Persone che non sempre ottengono il giusto riconoscimento pubblico per il lavoro svolto, anzi in alcuni casi vengono tirate in ballo solo quando qualcosa non ha funzionato. 
In realtà sono proprio queste persone che costituiscono i componenti fondamentali della macchina comunale, sono parte integrante del patrimonio pubblico e non tutte meritano l'etichetta negativa che viene comunemente affibbiata al 'dipendente pubblico'. 

Due mesi fa il sindaco ha fatto alcune modifiche nell'assegnazione delle deleghe e mi ha chiesto di prendere in carico quelle della gestione del Personale, un gesto che mi ha fatto molto piacere e allo steso tempo caricato di nuove responsabilità. Da qui parte il mio 2017, inizierò con un lavoro di conoscenza più approfondita delle Persone che lavorano in Comune, delle loro competenze, dei loro interessi, delle loro ambizioni e anche delle problematiche che affrontano nell'attività lavorativa. Questo è il primo traguardo che mi pongo, per poi identificare gli obiettivi successivi e definire un piano di lavoro per realizzarli. 
Per il resto stiamo lavorando sul nuovo bilancio e tra un paio di mesi potrò delineare il quadro complessivo di questo 2017 che è appena iniziato.

A livello personale ritengo di avere acquisito maggiore esperienza nella gestione del ruolo che mi è stato assegnato e, facendo tesoro di alcune 'lezioni' apprese sul campo, ho deciso di tenermi fuori il più possibile dalle polemiche e dalle scaramucce politiche che nascono quasi sempre in maniera strumentale dalla penna di
esponenti dell'opposizione e, in alcuni casi, anche da alcuni di quelli della maggioranza.

Buon Anno.