venerdì 26 marzo 2021

Il tesoretto della ex Nokia

Nel corso dell’ultima seduta di Commissione Urbanistica il Sindaco ha illustrato la proposta di variante al progetto di riqualificazione della ex area Nokia.

Questa proposta prevede di realizzare un intervento residenziale al posto dell’ultima porzione rimasta ancora libera nell’area originariamente destinata alla logistica.

Lo strumento che si prevede di utilizzare è il Programma Integrato di Intervento in variante al PGT vigente e prevede un iter molto simile a quello del Piano di Governo del Territorio: una delibera di Giunta alla quale seguirebbe la verifica di assoggettabilità Valutazione Ambientale Strategica, poi il deposito dei documenti presso la segreteria comunale con la possibilità per cittadini e imprese di presentare eventuali osservazioni, il rilascio del parere di Città Metropolitana, l’adozione in Consiglio Comunale, un successivo periodo di deposito per eventuali osservazioni e, infine, l’approvazione definitiva in Consiglio Comunale.

Le novità
La modifica del progetto originale prevede la realizzazione di 7 palazzine di 5 piani ciascuna più un eventuale attico, per un totale di 20.000 metri quadri di SLP (Superficie Lorda di Pavimento) che, utilizzando i parametri illustrati dal Sindaco, potrebbero ospitare fino a 500 abitanti.

Questa variante ha un’incidenza positiva sugli oneri di urbanizzazione che l’operatore dovrà versare. Nella convezione originale il lotto 4 (comparto logistico) generava 3.943.925 euro il cui utilizzo era destinato alla ristrutturazione della vecchia scuola di via Roma (per ospitare alcuni uffici comunali e la caserma della Guardia di Finanza) e alla riqualificazione dell’area compresa tra la piazza antistante il Comune e la stazione della metropolitana.

Con questa variazione del progetto la somma degli oneri derivanti dai lotti 4a (Cortilia) e 4b (residenziale) salgono a 6.183.388 euro, ai quali si aggiungerebbero altri 300 mila euro che l’operatore si impegna a versare nelle casse comunali suddivisi in tre tranches annuali.

La proposta di variante cambia anche la destinazione degli oneri: 1.900.000 verrebbero utilizzati per la ristrutturazione, con innalzamento di un piano, dell’ex scuola di Sant’Agata nella quale verrebbe dirottata la tenenza della Guardia di Finanza; 4.300.000 verrebbero spesi per costruire il nuovo Municipio con la demolizione della ex caserma della polizia locale, dell’ex scuola di via Roma e della villetta stile Liberty.  Nel nuovo municipio verrebbe trasferita anche la Polizia Locale, verrebbe creato uno spazio porticato tra l’attuale edificio e quello nuovo che sorgerà al posto della ex scuola, saranno creati un parcheggio interrato e altri posti auto che si affacciano su via Roma.

Divido le mie considerazioni in due parti: il progetto residenziale e l’utilizzo degli oneri.

Il progetto residenziale
Dopo avere proposto, senza successo, di realizzare un’area destinata alle startup, personalmente ritengo l’insediamento residenziale migliore di un altro comparto logistico. A Cassina ormai sono veramente scarse le proposte di alloggi a prezzi competitivi; molte giovani coppie acquistano casa a Gorgonzola o a Cernusco che, probabilmente a causa dell’abbondante offerta sui rispettivi territori, propongono prezzi e qualità migliori. Un progetto di riqualificazione come questo offre l’opportunità di realizzare nuovi alloggi senza consumare nuovo suolo e questo è molto importante perché, a meno che l’Amministrazione attuale non lo stravolga, il PGT approvato nel 2015 non prevede nuovi lotti edificatori con consumo di suolo.  

L’utilizzo degli oneri
In attesa che l’Amministrazione renda pubbliche le tavole di progetto posso solo pubblicare le immagini mostrate durante la diretta streaming della seduta di Commissione Urbanistica, ma il punto adesso non è la bontà o meno dei dettagli dei progetti, quanto le modalità con cui viene utilizzata una montagna di denaro che difficilmente cadrà sulle nostre teste in futuro.

Il municipio versa in condizioni quasi pietose, con problemi agli impianti e sprechi enormi di energia. È necessario riqualificare l’edificio e recuperare anche quello che ormai è il rudere delle ex scuola di Piazza De Gasperi. Però non sono sicuro che questo sia il problema prioritario e penso che con un approccio razionale e responsabile si riesca a  spendere molto meno di 4 milioni destinando il resto ad opere più urgenti.

Abbiamo visto che solo con questo intervento residenziale si prevede un incremento della popolazione fino a 500 abitanti e sappiamo che il paese è già in sofferenza su alcuni servizi essenziali: l’asilo nido ha lunghe liste di attesa che costringono i genitori a rivolgersi ai privati con aggravio di costi, anche le scuole d’infanzia sono al limite della capienza. La scuola di Piazza Unità d'Italia, che ha già problemi di spazi per le aule e i laboratori, da anni denuncia problemi strutturali che finora sono stati solo tamponati. Anche le strutture sportive non riescono a soddisfare la domanda di spazi e lo sport insieme all’istruzione costituisce la linfa vitale delle nuove generazioni.

Se la popolazione cresce devono crescere e migliorare anche i servizi. Un nuovo municipio da 4 milioni di euro non affronta nessuno dei problemi sopra citati, nemmeno la caserma della GDF li risolve perché l’investimento da quasi 2 milioni di euro non porterà un ritorno economico diretto da riversare sui servizi ai cittadini.

La coerenza col passato
Nel 2018 presentammo alla Giunta Mandelli una mozione con la quale proponevamo di ristrutturare la scuola di Piazza Unità d’Italia utilizzando i quasi 2 milioni previsti per la riqualificazione del centro cittadino. Quella mozione, che fu bocciata dalla maggioranza guidata da Mandelli, era stata firmata dai tre consiglieri del Comitato Civico Cassina, da Andrea Maggio, da Fabio Varisco, da Marco Beccaria, da Emilio Calabretta e da Luigi Ferrarini che rappresentava il gruppo politico di cui facevano parte i suoi colleghi Egidio Vimercati, Giuseppe Moretti e Lucia Marino.
Guardiamo i nomi in rosso: 4 di loro sono in Giunta e gli altri 2 sono consiglieri di maggioranza. Faccio fatica a pensare che quando si sono riuniti con i nuovi colleghi di maggioranza non si siano ricordati che meno di 3 anni fa anche per loro le prime cose da sistemare con gli oneri della ex Nokia erano le scuole e lo sport.

L'appello
Mi auguro che ci sia ancora il tempo per riflettere prima di decidere, la Commissione Demanio dovrebbe fare un’analisi del patrimonio comunale e definire quali siano le strutture che necessitano interventi urgenti.
Ho presentato un’interpellanza urgente (leggi qui) per richiamare l’attenzione del sindaco affinché convochi un tavolo di confronto con le associazioni che si focalizzi su quelle che sono le vere priorità sulle quali destinare questa pioggia di milioni. Martedì 30 marzo, nel corso del Consiglio Comunale, vedremo se ci sarà disponibilità all’ascolto e al confronto.