martedì 20 giugno 2023

Variante al PGT: il consumo di suolo torna a crescere

E' ARRIVATA LA VARIANTE
Il tema dominante dell’ultimo anno di mandato di questa Amministrazione Comunale è la Variante di PGT. Una variante annunciata in campagna elettorale e tenuta in ghiaccio fino agli sgoccioli per motivi che vox populi addebita a diverse ragioni che non sono interessato ad approfondire.

Nelle prossime settimane e nei prossimi giorni parlerò molto del Piano del Governo del Territorio, un argomento che mi appassiona in modo particolare e che dieci anni fa costituì l'origine del mio impegno politico. Anche a quel tempo l’Amministrazione Comunale in carica (dello stesso colore di quella attuale) stava presentando un PGT all’ultimo anno di mandato. L'argomento è complesso e articolato per cui lo affronterò in tappe successive focalizzandomi su argomenti specifici.
Oggi parto con l'analisi del consumo di suolo.

GLI IMPEGNI ELETTORALI SULLA DIFESA DEL SUOLO
Il Programma Elettorale con il quale noi del Comitato Civico Cassina ci siamo presentati alle Elezioni amministrative del 2019 recita al punto 12:

Aggiornamento del Piano di Governo del Territorio attraverso una procedura di variante che parta dai seguenti obiettivi:

a. evolvere l’impostazione da "Consumo di suolo zero" verso il "Consumo di suolo responsabile e consapevole", favorendo uno sviluppo sostenibile della città,

b. identificare strumenti che favoriscano il recupero, attraverso la collaborazione con operatori privati, delle cascine abbandonate e pericolanti come, ad esempio, la Cascina Bindellera (di proprietà comunale) e la Cascina del Ponte a Villa Pompea (di proprietà privata),

c. identificare gli strumenti necessari per una riqualificazione e recupero delle aree private dismesse privilegiando la realizzazione di soluzioni abitative a prezzi convenzionati per il sostegno delle giovani famiglie e degli anziani.

Il Programma Elettorale di questa Amministrazione Comunale recita al punto 5:

Urbanistica:
• Revisione generale del PGT, verso un Piano che abbia come linea guida un responsabile consumo di suolo che vada a conciliarsi con sviluppi sostenibili e utili al paese.

• Abbattimento delle barriere architettoniche, per esempio spostando i pali della luce posizionati sui marciapiedi.

• Verifica presso le autorità competenti circa lo stato dell'arte del progetto di installazione di appositi ascensori nella stazione della metropolitana.

• Riqualificazione delle aree dismesse e attualmente abbandonate o in stato di degrado attraverso stipule di contratti con l'operatore privato.

• Cooperazione con istituti universitari.

Per noi del Comitato il concetto “Consumo di suolo responsabile e consapevole” significa avere come obiettivo primario la salvaguardia del territorio senza arroccarsi su posizioni ideologiche e prendendo in considerazione la possibilità di utilizzare del suolo libero per la realizzazione di servizi indispensabili alla cittadinanza che non possano essere realizzati su aree già urbanizzate. Non voglio dilungarmi troppo ma chi fosse interessato ad approfondire con esempi pratici mi può scrivere e sarò lieto di sviluppare l’argomento.

La domanda che ci siamo posti finora è: che cosa significa per l'attuale Amministrazione “un responsabile consumo di suolo che vada a conciliarsi con sviluppi sostenibili e utili al paese”?

Analizzando la Variante al PGT che è in corso di divulgazione è possibile trovare qualche spunto, per farlo devo seguire un percorso che mi riporta indietro di 9 anni.

IL PREGRESSO

L’amministrazione in carica dal 2014 al 2019 aveva tra i suoi primi obiettivi quello di redigere il nuovo Piano di Governo del Territorio che avrebbe dovuto sostituire un Piano Regolatore Generale redatto oltre dieci anni prima e scaduto da tempo. Quel Piano Regolatore aveva trasformato in maniera importante la fisionomia del territorio attraverso parecchi interventi edificatori e nel 2014 presentava ancora una serie di interventi non realizzati che sono indicati in rosso nella carta sottostante.




Uno degli elementi caratterizzanti dell’Amministrazione Comunale insediatasi nel 2014, all’interno della quale ricoprivo il ruolo di Assessore con delega all’Urbanistica e all’Attuazione del PGT, era quello di azzerare il consumo di suolo. Sulla base di questa linea guida, in fase di redazione del PGT furono rimosse praticamente tutte le previsioni di insediamenti Residenziali, Produttivi e Commerciali nell'area sud-ovest del territorio e nella figura sottostante si può vedere in maniera chiara la riduzione del consumo di suolo risultante da questa operazione.



L'ATTUALITA'

In sede di presentazione della variante al PGT dell’attuale Amministrazione è stato più volte detto che il nuovo piano prevede una "riduzione del consumo di suolo dell'89% rispetto al piano previgente". Spesso l’attenzione di chi ascolta si focalizza sui numeri e non coglie il senso di tutte le parole che le accompagnano. 
Qualcuno è venuto a chiedermi come mai sia possibile ridurre dell'89% un PGT (quello che avevamo redatto nel 2015) che era stato dichiarato a consumo di suolo zero. Chi dei due mente: la passata Amministrazione Mandelli con Medei Assessore all’Urbanistica o l’attuale Amministrazione Balconi?La risposta è che nessuno mente in questo caso.
Per capire meglio leggiamo bene questa frase: "riduzione del consumo di suolo dell'89% rispetto al Piano previgente".
Che cosa significa?
Significa il calcolo del consumo di suolo non viene fatto rapportando il consumo previsto dalla Variante del 2023 con quello previsto dal PGT vigente (del 2015), bensì con il piano precedente al PGT vigente, cioè il PRG del 2003. 

Qui giova riprendere la spiegazione fornita in maniera chiara, anche se con un po’ di imbarazzo dai professionisti che hanno redatto questa variante e che qui sintetizzo: la Legge Regionale 31/2014 ha fissato un obiettivo di riduzione del consumo di suolo da realizzare entro il 2025; questo obiettivo è stato poi calato sui comuni e Cassina de’ Pecchi dovrà applicare una soglia di riduzione del 20% alle previsioni di urbanizzazione su suolo libero, “fotografate” alla data del 2 dicembre 2014.

Ecco spiegato l’arcano: la riduzione del consumo di suolo generata da questa variante non è rapportata al PGT vigente che sta andando a modificare, bensì al PRG del 2003 che è già stato superato dal PGT vigente!.

Nella mappa sottostante vediamo che questa variante 2023 ripete l’operazione di riduzione di consumo di suolo già realizzata dal PGT 2015 considerando il recupero di una superficie urbanizzabile residua che era già stata eliminata 8 anni fa!


LA VERITA'
Nella variante 2023 si dichiara un recupero di suolo non edificale pari a 146.720 mq (che, ripeto, era già stato realizzato dal PGT vigente) e l’inserimento, in altre zone del paese che vedremo più avanti, di una nuova superficie urbanizzabile di 16.080 mq (consumo di suolo nuovo): la differenza tra i due numeri farebbe risultare il famoso 89% di cui si parla all’inizio di questo articolo, peccato che si sta vendendo qualcosa che non esiste più.

Mi rendo conto di essermi dilungato troppo però ho voluto fare questa lunga disamina per andare a spiegare che in realtà questa Variante del PGT anziché diminuire il consumo di suolo lo aumenta di oltre 16 mila metri quadrati. Non calcolo le percentuali perché il consumo di suolo non si può ridurre a una banale statistica ma è un problema reale che non si può aggirare giocando con le date.

Questa variante del PGT consuma suolo agricolo, con quali scopi lo vedremo nei prossimi articoli.

Questa operazione non aiuta di certo la Regione Lombardia a raggiungere l'obiettivo complessivo di riduzione del consumo di suolo entro il 2025.