lunedì 14 dicembre 2020

Ex area Nokia: riportiamo in casa le competenze

Ho presentato, a nome del Comitato Civico Cassina, un'interpellanza al Sindaco con la quale si chiede di prendere in considerazione una proposta che prevede una destinazione  diversa dalla logistica per l'ultima porzione di terreno (11.000 metri quadri) rimasta libera nella ex area Nokia Siemens. Prima di illustrare la proposta che va nella direzione di riportare a Cassina lavoro e competenze innovative, ricostruisco brevemente la storia del progetto attuale che è passato attraverso diverse revisioni.

IL PROGETTO ORIGINALE
Era l'estate del 2017, il Sindaco organizzò una riunione del gruppo di maggioranza per illustrare il progetto con il quale la società che aveva acquisito l'ex area Nokia intendeva dare nuova vita al sito che  da diversi anni era stato dismesso e abbandonato.


Visionando il questo progetto apprezzammo l'inserimento dell'area artigianale e, soprattutto, quella dedicata alle startup. Condividevamo con entusiasmo l'idea di riportare lavoro e competenze tecnologiche proprio nell'area che era stata il propulsore della crescita di Cassina de' Pecchi.
Non condividevamo, invece, la costruzione di un hotel quando a pochi chilometri di distanza esistevano altre strutture di qualità che erano già in sofferenza.
Ritenevamo, inoltre, che un'area commerciale così vasta avrebbe messo in crisi il commercio locale che già soffriva la concorrenza dei troppi centri commerciali in Martesana.
Infine, l'intervento residenziale ci sembrava sproporzionato rispetto alla situazione immobiliare del tempo.

Seguirono diverse discussioni interne e venne costituito un gruppo di lavoro informale che si confrontò anche con l'Investitore il quale riteneva quel mix tra produttivo, commerciale e residenziale, indispensabile per la redditività del progetto globale.
Di fonte alle nostre richieste l'Investitore fece alcune concessioni come la rimozione dell'hotel (che non era stata una sua idea) e la disponibilità a definire un prezzo calmierato per gli appartamenti.
Accettammo il compromesso concentrandoci sui vantaggi del progetto che avrebbe portato nel nostro territorio attività produttive, innovazione e posti di lavoro.
Restava, però, da definire un dettaglio molto importante: il PGT non prevede interventi residenziali nell'area e, di conseguenza, prima di approvare formalmente quel progetto era necessario avviare la procedura di variante dello strumento urbanistico approvato nel 2015. La volontà di avviare i lavori in tempi brevi spingeva una parte della maggioranza a rifiutare l'idea di avviare la procedura di variante.

LA VERSIONE PEGGIORATA E APPROVATA
Nell'estate del 2018 il gruppo di maggioranza, dal quale noi del Comitato Civico Cassina eravamo usciti, approvò una versione completamente stravolta del progetto.
Oltre al residenziale erano scomparsi gli insediamenti artigianali egli spazi per le startup; al loro posto un enorme insediamento logistico con una superficie estendibile fino a 44.000 metri quadri, circa 4 campi di calcio!
Gli articoli che ho pubblicato in questo blog tra il 2018 e il 2019 ricostruiscono ciò che accadde successivamente. 


LA TERZA VERSIONE
Lo scorso 3 novembre
l’Amministrazione Comunale ha annunciato che una porzione di circa due terzi dell’area a destinazione logistica diverrà il quartier generale di Cortilia. L’azienda prevede di traferire a Cassina de’ Pecchi uffici, laboratori e depositi nei quali verranno stoccati e movimentati "circa 2.500 prodotti provenienti da oltre 250 produttori selezionati". 
Non sappiamo se questa novità porterà dei miglioramenti  dal punto di vista ambientale e della viabilità, siamo in attesa di ricevere la relazione sullo studio di impatto viabilistico che sarebbe stato meglio pubblicare contestualmente all'annuncio di questo cambiamento. Per il momento prendiamo atto del migliore impatto estetico rispetto ai capannoni grandi come 4 campi di calcio.


UNA PROPOSTA PER UN FUTURO INNOVATIVO
Per evitare che anche l'ultima porzione di area libera diventi un porto di arrivo e partenze di camion e furgoni, abbiamo presentato una proposta attraverso un'interpellanza rivolta al Sindaco.
L'idea, che accoglie anche
 gli spunti ricevuti da alcuni cittadini, prevede la costituzione, insieme alla proprietà del sito, di un tavolo di lavoro che esamini l’opportunità di creare a Cassina de’ Pecchi un incubatore di Start-up innovative: società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, che abbiano come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

Ritengo che questa idea, se sviluppata e sostenuta anche con gli incentivi messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione, permetterebbe la realizzazione di spazi fisici in cui gli imprenditori troverebbero le strutture, i servizi e le competenze necessarie per sviluppare le loro idee di business e trasformarle in realtà sostenibili. 
Un'iniziativa di questo genere favorirebbe la crescita dell’occupazione nel nostro territorio promuovendo una cultura imprenditoriale in un contesto innovativo e attirando talenti. 

I recenti provvedimenti, fiscali e normativi, del Governo vanno nella direzione di favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico, la nuova imprenditorialità e l'occupazione in particolare giovanile.
Una scelta in questa direzione  sarebbe remunerativa per la proprietà dell'area e riporterebbe sul nostro territorio quel patrimonio di innovazione tecnologica che, a partire negli anni ‘60 e ’70, fu il volano di crescita della nostra comunità. 

COSA NE PENSA QUESTA MAGGIORANZA?
Martedì
 22 dicembre, nel corso della seduta di Consiglio Comunale, ascolteremo l'opinione del sindaco rispetto a questa proposta che presentiamo senza alcuna dietrologia politico-ideologica ma con una sincera attenzione al futuro del nostro paese.






sabato 31 ottobre 2020

INADEGUATEZZA, COMPETENZE E METODO



Oggi non faccio il consueto resoconto della seduta del Consiglio Comunale che si è svolta giovedì corso. 
L’ordine del giorno conteneva una sola delibera di aggiornamento del discutibile accordo di affidamento diretto, senza confronto con altre offerte, del servizio di gestione dell'illuminazione pubblica.
Rinnovo anche su questa pagina il benvenuto ai due nuovi consiglieri Marangoni e D’Alessandra. 
Le interrogazioni che abbiamo presentato e le rispettive risposte, che si commentano da sole, si trovano sul lato destro di questa pagina.



IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
La precedente Amministrazione aveva affidato la Presidenza del Consiglio Comunale ad una giovane consigliera alla prima esperienza politica. La giovane consigliera studiò lo Statuto Comunale e il Regolamento del Consiglio Comunale, li imparò quasi a memoria e mantenne quei due documenti come il punto di riferimento principale per gestire il mandato che aveva ricevuto. Grazie a questo approccio quella Presidente del Consiglio dimostrò, come previsto dal Regolamento, imparzialità negli atti e nelle decisioni, senza timore di creare disappunto all’interno della Maggioranza con la quale si era candidata. Da 18 mesi osserviamo una Presidente del Consiglio poco preparata sulle normative locali, delle quali ha imparato e applica bene quelle che riguardano la gestione ordinaria, i tempi di intervento dei consiglieri piuttosto che le tempistiche di convocazione delle sedute, ma va in difficoltà quando si tratta di dirimere questioni che richiedono l'adeguata conoscenza del Regolamento e dello Statuto; per cavarsi d'impaccio chiede spesso aiuto al Segretario Generale che in soli 14 mesi di incarico ha già superato abbondantemente il numero di interventi che il suo predecessore aveva fatto in quasi 5 anni! Tra l'altro anche il Segretario Generale incappa in qualche contraddizione sull'interpretazione del nostro Regolamento che forse anche lei non conosce a sufficienza. 
Tornando alla Presidente del Consiglio Comunale, se un anno fa era doveroso dimostrare comprensione per chi si cimentava per la prima volta in un ruolo che non è semplice per natura, adesso nasce il dubbio dell’inadeguatezza. Un dubbio alimentato anche dall’atteggiamento di chi prima di prendere anche le decisioni più semplici come la definizione dell’orario di inizio seduta, o le istanze emerse in conferenza dei capigruppo, si riserva sempre di sentire in separata sede il parere di altri (probabilmente il Sindaco, il Segretario Generale o qualche assessore) per poi riportare una risposta definitiva e insindacabile.  

GLI ASSESSORI
Nell’ultima seduta un consigliere di minoranza ha interrogato la Giunta Comunale sui motivi per cui il nostro Comune non avesse partecipato ad un bando indetto dalla Regione che metteva a disposizione finanziamenti a fondo perduto per la riqualificazione degli impianti sportivi. 
In base alla natura dell’interrogazione avrebbero dovuto rispondere, nell’ordine, uno di questi esponenti della maggioranza: la consigliera delegata alla gestione dei bandi pubblici, l’assessore al Demanio (gli impianti sportivi sono beni demaniali), l’assessore al Bilancio (il bando copriva metà delle spese da sostenere e l’altra metà sarebbe stata a carico dell’Amministrazione), l’assessore ai Lavori Pubblici, l’assessore allo Sport.

La motivazione principale con cui è stata giustificata la mancata partecipazione era legata alla necessità di coprire metà della spesa da sostenere per realizzare gli eventuali progetti.  Ora, considerando quanto le nostre palestre e le tensostrutture abbiano un disperato bisogno di interventi di riqualificazione e di messa a norma, ritengo che questa decisione sia stata presa con troppa leggerezza.
Oltre il disappunto per l'occasione buttata alle ortiche, voglio fare un'altra considerazione.
In casi come questo, vista la giustificazione fornita all'interrogante, normalmente risponderebbe colui che tiene i conti che nel nostro caso ha anche la delega al Demanio, quindi doppiamente coinvolto nel merito.
Invece la patata bollente è stata passata all’assessore allo Sport, il quale ha
risposto per conto di chi gestisce i beni e i soldi commettendo anche un grosso errore, quando ha confuso le spese correnti con gli investimenti in conto capitale.

Anche questo esempio alimenta l’impressione di inadeguatezza. L’assessore allo sport ha assolto ad un compito che non gli spettava per competenza. Se il motivo di non partecipazione al bando era di natura finanziaria quel compito spettava a chi gestisce il bilancio. Perché non ha risposto l'assessore che ha le competenze per motivare la decisione utilizzando argomenti corretti e convincenti? Avrebbe almeno dovuto verificare che la risposta scritta dal suo collega fosse sostenibile e correggere quell'errore marchiano!

L'INADEGUATEZZA
In entrambi i casi, secondo l’idea che mi sono fatto osservando i comportamenti e certe situazioni, l’inadeguatezza non deriva dall’incapacità ma potrebbe essere conseguenza delle difficoltà a gestire un ruolo impegnativo quando si ha un’attività professionale che assorbe molto tempo ed energie. Se questo è il motivo, loro hanno tutta la mia comprensione però è necessaria una correzione di rotta.

La squadra di maggioranza comprende anche alcune persone che oltre ad avere una solida esperienza pregressa, avendo in passato ricoperto l’incarico di consigliere comunale o assessore, hanno più tempo a disposizione avendo cessato l’attività lavorativa. Oggi essi si ritrovano senza incarichi o hanno ruoli marginali che non gli permettono di mettere a frutto l’esperienza e le competenze maturate nelle precedenti amministrazioni comunali. Con queste competenze e con il maggiore tempo a disposizione essi potrebbero ricoprire in maniera proficua un ruolo da Assessore o da Presidente del Consiglio, eppure stanno seduti in panchina.

IL METODO
D’altra parte, se teniamo presente che il gioco delle nomine è governato dalle logiche delle coalizioni, possiamo trovare una spiegazione per queste incongruenze. Chi viene eletto con il sostegno di una coalizione, quando forma la Giunta non può sempre dare la priorità alle competenze
perché deve ripartire i posti disponibili tra tutti i componenti della coalizione in base al peso acquisito nella tornata elettorale. I due gruppi principali prendono quattro dei sei posti disponibili e le due poltrone restanti, un Assessorato e il ruolo di Presidente del Consiglio, vanno alle squadre minori. Alla fine vanno a sedersi in panchina le competenze che vengono sacrificate all’altare dell’equa spartizione. 

Questo è l’infausto destino dei comuni sotto i 15.000 abitanti dove il Sindaco non ha l’obbligo di selezionare gli Assessori all’esterno del Consiglio Comunale. 
Servirebbe coraggio per cambiare certe consuetudini, bisognerebbe staccarsi dalle dinamiche e dalle prassi di partiti e movimenti per dare la precedenza agli obiettivi da raggiungere per migliore la qualità del paese e del territorio, mettendo in primo piano le competenze e le qualità delle persone.


giovedì 1 ottobre 2020

IMPREPARATI O CONFUSI?

La seduta di Consiglio Comunale di ieri sera è stata estremamente lunga e ricca di contenuti molto importanti che hanno richiesto intensi momenti di confronto. Abbiamo iniziato alle 19 e alle 2 di notte (dopo solo 15 minuti di pausa e senza cena) io ed altri 3 consiglieri di minoranza abbiamo chiesto l'aggiornamento al giorno dopo, come previsto dal regolamento. Purtroppo l'orario della seconda convocazione coincideva con la visita dell'Arcivescovo per cui la nostra richiesta non ha potuto essere accolta e noi abbiamo lasciato l'aula, non in segno di protesta ma perché giunti al limite della resistenza psico-fisica. 

UNIVERSITÀ 2000, CI SIAMO!

La buona notizia è che a brevissimo ripartiranno le lezioni dell'Università 2000 (vedi interpellanza e risposta qui a lato) un segnale di ripresa molto importante per la vita sociale del nostro paese. Molto bene e grazie a chi si sta prodigando affinché questo avvenga!

IL MISTERIOSO GRUPPO DI LAVORO
Dieci mesi fa la Giunta ha deciso di creare dei gruppi di lavoro ai quali parteciperebbero alcuni cittadini selezionati per le loro competenze specifiche. Nello svolgimento della loro funzione questi cittadini lavorano insieme agli Amministratori e ai responsabili degli uffici che sono tenuti a consentire loro l’acceso agli atti amministrativi relativi alla materia di cui si occupano. Per normare questa pratica è stato redatto e approvato un regolamento che prevede anche la verbalizzazione delle riunioni dei gruppi di lavoro. Tali verbali devono essere messi a disposizione di tutti i consiglieri comunali.
Lo scorso mese di gennaio è stata approvata una delibera di Giunta che ha ufficializzato l’inserimento di due cittadini (volontari e non retribuiti) nel gruppo di lavoro che si occupa di Urbanistica e Bilancio.

Dopo nove mesi di esistenza del gruppo di lavoro abbiamo presentato un’interrogazione (leggi qui) con la quale abbiamo innanzitutto rilevato che uno dei due volontari risiede all'estero (nell'interrogazione ho erroneamente parlato di cittadinanza anziché di residenza in un Paese straniero), cosa che è un po’ in contrasto con lo scopo del gruppo di lavoro, che dovrebbe essere quello di collaborare con gli uffici e gli assessori. In ogni caso questo era solo un inciso e non l'obiettivo primario dell'interrogazione.
Lo scopo dell’interrogazione era quello di sapere dal sindaco quante volte si è riunito il gruppo di lavoro, se sono stati redatti i verbali delle riunioni e quali sono le modalità di accesso a questi verbali.

Nella sua risposta (leggi qui) il Sindaco ha innanzitutto evidenziato correttamente il mio errore di definizione tra residenza e cittadinanza all'estero, precisazione dovuta e corretta ma che non cambia la sostanza dei fatti. Il sindaco successivamente ha commesso un grave errore di lettura (non di interpretazione) del regolamento, confondendo l’articolo che prevede la stesura dei verbali di ogni riunione con quello che, successivamente, prescrive l’obbligo di redigere una relazione annuale. Una cosa non esclude l’altra ma vanno fatte entrambe. Resta inevasa, per ora, la richiesta di trasparenza sulle attività svolte da questo gruppo di lavoro. Spero che non ci sia nulla da nascondere e che a breve, come ho nuovamente chiesto ieri, ci vengano mostrati i verbali.

MANCA LA PROGETTUALITÀ

Ieri è stata presentata l’edizione aggiornata del documento triennale di programmazione, abbiamo ascoltato la presentazione di un piano per molti aspetti vago, che non contiene una vera programmazione di attività concrete che permettano il raggiungimento degli obiettivi dichiarati in campagna elettorale. Su diversi punti si legge “faremo, valuteremo, se il bilancio lo permetterà…” troviamo anche azioni ridondanti tra gli assessorati ed errori di esplicitazione (non refusi, di più) delle azioni operative che avevamo già segnalato a maggio.  Abbiamo ancora l’impressione che scrivere e aggiornare i contenuti del documento sul quale si costruisce il bilancio non sia una priorità per questa Giunta.

Considerando anche che alcuni assessori e consiglieri di maggioranza hanno una pregressa esperienza amministrativa e che in quasi tutta la maggioranza sono presenti competenze professionali di un certo rilievo, non riteniamo accettabile che si amministri la cosa pubblica vivendo alla giornata e agendo in base alle condizioni atmosferiche, alle urgenze del momento o agli umori dei cittadini che scrivono sui social network.

Resto perplesso di fronte a due dei temi fondanti della loro campagna elettorale: la Viabilità e la Variante al PGT.
L’unica azione implementata sulla viabilità è stata quella di spostare la delega dal consigliere Ferrarini al suo collega Greco, mentre il piano operativo non prevede azioni fino al 2023!
L’obiettivo di completare l’iter di variante al PGT cade a ridosso di fine mandato, se consideriamo che la delibera di avvio della procedura è stata approvata a fine 2019, questa Amministrazione prevede di impegnare quattro anni per fare una variante ad un PGT che era stato redatto (partendo da zero) e approvato in diciotto mesi.

LA TARI CHE AUMENTA MA IL SERVIZIO RESTA UGUALE
La discussione sulla TARI è stata molto complicata e alla complessità della materia si aggiunge la scarsa preparazione dell’assessore che ha avuto molte difficoltà a dare le risposte. Quando lo abbiamo incalzato sui motivi di un aumento della tassa che oscilla tra il 16 e il 18 percento, quando in Commissione Bilancio aveva annunciato un 10%, le uniche spiegazioni che ci ha dato parlano di una presunta  gestione creativa di chi lo ha preceduto. Mi aspettavo che ci dicesse che il servizio costerà di più perché verrà migliorato risolvendo le annose problematiche come la qualità dello spazzamento strade e l'abbandono dei rifiuti sul suolo pubblico. Invece il servizio sarà uguale ma costerà tra il 16 e il 18 percento in più.

Alla luce dei diversi imbarazzi osservati in questi ultimi 12 mesi ho l’impressione che l’assessore, una persona seria, rispettabilissima e molto volenterosa, non sia nelle condizioni di mettere a disposizione il tempo necessario a svolgere il ruolo affidatogli dal sindaco.

EDILIZIA SCOLASTICA, I SOLDI CI SONO DA MAGGIO MA I LAVORI NON ANCORA
Sulla scuola abbiamo vissuto un’estate molto calda, abbiamo chiesto di verificare la situazione e ci è stata sbattuta la porta sul muso come se volessero nascondere qualcosa quando, a quanto pare non c’era nulla da nascondere! Abbiamo presentato un'interpellanza (leggi qui) per capire se sono stati fatti i lavori finanziati con il mezzo milione elargito da Regione Lombardia la scorsa primavera e ci rispondono (leggi qui) che a fine ottobre apriranno il cantiere, per sostituire i serramenti e riparare il tetto! Aprono il cantiere a fine ottobre (con le lezioni in corso) perché quello è il termine oltre il quale si perderebbe il finanziamento di lavori che andavano fatti quando le scuole erano chiuse.

Conclusione
Quindici mesi dopo l'insediamento coloro che siedono in maggioranza, e prima erano in minoranza, non hanno affrontato almeno uno dei temi che avevano per anni criticato. Tutto ciò che prima non non andava bene oggi è nella loro programmazione esattamente così come funzionava (o non funzionava) prima: verde, rifiuti, discarica, edifici scolastici, viabilità, ciclabili, cimitero... 

In generale abbiamo l'impressione che, a parte il sindaco e il
  vicesindaco, gli assessori agiscano come tanti Signori Feudali, ciascuno impegnato sul proprio spazio operativo, con i canali di comunicazione tagliati e tutti fedeli al motto “Ognuno per sé e Dio per tutti!”

Voglio provare a fare un esercizio di partecipazione e invito chi legge a mandarmi (sandromedei.blog@gmail.com) una sua interpretazione dell’atteggiamento di questa Giunta che sembra strenuamente arroccata.

sabato 18 luglio 2020

EDIFICI SCOLASTICI, A CHE PUNTO SIAMO?

Pubblico il comunicato del Comitato Civico Cassina


Ad oggi la riapertura in sicurezza delle scuole a Cassina de' Pecchi è a rischio.
Il 12 giugno scorso, come Comitato Civico, abbiamo presentato un'interrogazione per conoscere e far sapere ai cittadini cosa si stesse facendo per garantire la riapertura in sicurezza delle scuole della nostra cittadina.
In quella sede il Sindaco rispose che comprendeva bene la preoccupazione delle famiglie per il futuro ancora incerto, ma che avrebbero aspettato le indicazioni operative del MIUR prima di fare qualunque azione.
Nel frattempo le indicazioni del MIUR sono arrivate, ma solo il 15 luglio è stato eseguito un primo e parziale sopralluogo dei plessi scolastici, che ha evidenziato per la Primaria e la Secondaria una grave mancanza di spazio per la didattica: 14 classi della Primaria e la totalità delle classi della Secondaria hanno più alunni di quanti, a settembre, nel rispetto delle
nuove regole di distanziamento, potrebbero ospitare.
Della scuola dell'infanzia ancora non si sa nulla.
Per la mensa la situazione è anche peggiore. Secondo le nuove disposizioni in mensa si potranno gestire gruppi di 130 alunni massimo, ma attualmente si avvicendano due gruppi rispettivamente di 317 e 321 alunni.
Perché si è aspettato tanto per fare anche solo un sopralluogo?
Perché l'Amministrazione non ha ancora eseguito una ricognizione per individuare spazi alternativi da mettere a disposizione della didattica?
Perché non ha quantomeno iniziato a identificare possibili interventi agli edifici scolastici per ridurre le attuali criticità di spazio?
Quello che è certo è che l'attendismo non ha pagato e ha fatto perdere molte delle opportunità e dei finanziamenti che ci avrebbero potuto aiutare.
Ci auguriamo che l'Amministrazione recuperi il tempo perso sfruttando anche, e in pieno, il mese d'agosto e che trovi una soluzione per garantire ai nostri figli il diritto allo studio e alla socializzazione, dopo i mesi difficili, che, senza far rumore, hanno dovuto sopportare.

Per completezza di informazione leggi qui il verbale della 
Riunione tavolo di lavoro per la riapertura dell’anno scolastico 2020/21 e del riavvio dei servizi scolastici (pre e post scuola / ristorazione) svoltasi il 15 luglio 2020 

COMITATO CIVICO CASSINA
   Partecipazione e Territorio

giovedì 18 giugno 2020

Resoconto del Consiglio Comunale del 15 giugno

E' stata una seduta relativamente breve, oltre alle nostre interrogazioni e interpellanze l'Ordine del Giorno prevedeva la votazione della delibera relativa all'acquisizione di una quota della società ATES.

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Il prolungamento di via Mazzini che, sfociando direttamente sulla strada provinciale, dovrebbe scaricare il traffico nella zona della chiesa e di via Donatori del sangue non è ancora stato aperto.
La convenzione con gli operatori che stanno riqualificando l'ex area Nokia prevedeva la consegna di quest'opera, e del parcheggio alle spalle dello Stadio Comunale, contestualmente all'apertura di Iperal; questa Amministrazione ha modificato la convenzione posponendo alla data di apertura di Maury's. 
Maury's ha aperto da quasi due mesi ma la strada e il parcheggio sono ancora chiusi.
Ne abbiamo chiesto le ragioni (leggi qui) e il Vicensindaco ci ha risposto che è necessario spostare un'antenna (leggi qui). Nel frattempo l'Operatore incassa e il Comune no, continueremo a vigilare.

Ci siamo fatti portavoce dei cittadini che segnalano problemi di sicurezza (furti, schiamazzi e raids automobilistici in centro) chiedendo alla Giunta comunale se si stanno prendendo le necessarie misure di sorveglianza e prevenzione (leggi qui). L'assessore alla Sicurezza ha illustrato i provvedimenti già presi e le azioni che verranno implementate (leggi qui).

Continuiamo a segnalare problematiche di manutenzione e sicurezza presso le tensostrutture di via Trieste (leggi qui). La risposta dell'assessore allo sport è stata molto evasiva. Ritengo molto discutibile il fatto che abbia utilizzato l'emergenza Covid 19 come scusa  per non avere risolto problemi che avevamo segnalato una prima volta a luglio ed una seconda volta a ottobre. La risposta (leggi qui) è vaga, inconsistente e non contiene impegni precisi.

Su input di genitori e nonni preoccupati abbiamo presentato un'interrogazione urgente per verificare cosa stia facendo questa amministrazione per preparare la riapertura dell'anno scolastico in condizioni di sicurezza (leggi qui) mettendo in  atto le recenti disposizioni di legge che concedono ai sindaci poteri decisionali sulla materia. Il Sindaco ha risposto (leggi qui) che resta in attesa delle indicazioni operative del MIUR e che, nonostante la legge offra poteri straordinari ai sindaci, non intende fare scelte senza averle prima concordate con la Dirigenza Scolastica. 
Attendiamo fiduciosi che Sindaco e Dirigente Scolastico si coordino e coinvolgano anche le famiglie. 

ILLUMINAZIONE PUBBLICA
L'oggetto del punto in discussione era "ACQUISTO QUOTA PARTECIPAZIONE IN ATES SRL FINALIZZATO  ALL’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA - PROVVEDIMENTO DI ADOZIONE".

Dopo una breve introduzione sull'operazione di acquisizione, l'Assessore al Demanio e Patrimonio ha ceduto la parola al Vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici il quale ha illustrato con dovizia di dettagli tecnici e finanziari un progetto di riqualificazione della rete di illuminazione pubblica.
Su questa seconda parte abbiamo posto diverse domande per cercare di comprendere la bontà della proposta tecnica. Volevamo capire se, finalmente, si era trovata la soluzione giusta per risolvere un problema che è sul tavolo da diversi anni.
Di fronte alle prime difficoltà nel fornire qualche spiegazione a chi metteva in discussione la scelta progettuale, il Segretario Generale ha preso in  mano il controllo della seduta e ha spiegato ai consiglieri di minoranza che l'oggetto di discussione non doveva essere il progetto tecnico ma l'acquisizione delle quote di una società.
Peccato che l'acquisizione delle quote di ATES ha come unico fine (come recita l'oggetto della delibera) quello di affidare a questa società un progetto strategico per il nostro Comune.
Se il progetto non stesse in piedi, non ci sarebbe alcun motivo per acquisire la quote societarie.
Le referenze che sono state presentate a supporto della scelta di entrare in ATES non sono particolarmente robuste e non abbiamo compreso il motivo per cui il Segretario Generale abbia stoppato la discussione sui contenuti del progetto.

Noi evitiamo di unirci al coro "avete scelto questa società perché gravita nell'Universo Lega", non è questo il punto principale anche se genera qualche riflessione.

Noi ci chiediamo perché, ancora una volta, questa amministrazione non abbia intrapreso la strada della trasparenza. 

Perché, per esempio, non è stato lanciato un avviso di manifestazione di interesse, invitando eventuali operatori interessati a presentare una proposta, magari in Project Financing?
Una volta ricevute le proposte l'Amministrazione avrebbe potuto selezionare in tutta Trasparenza e magari con un po' di Partecipazione dei cittadini, la soluzione migliore per il nostro territorio!

Invece a inizio di quest'anno è stata avviata la procedura per acquisire le quote di ATES e affidare a questa società la nostra rete d'illuminazione  pubblica.
Come hanno fatto a stabilire che la proposta di ATES sia, tecnicamente e finanziariamente, la  migliore disponibile sul mercato?

Non mettiamo in discussione, in questo momento, il progetto presentato dal Vicesindaco, però ci lascia perplessi il modo in cui è stato valutato come  il migliore. 
Migliore rispetto a quali altre proposte e presentate da chi?






domenica 31 maggio 2020

Il Bilancio delle tasse non si tocca

Via il dente, via il dolore...
Per raccontare la seduta consiliare di ieri inizio dalla fine citando le parole di chiusura della mia dichiarazione di voto contro l'approvazione del Bilancio di Previsione.

"Avete applicato una delle regole della vecchia politica:
Prendere subito, nei primi due anni di mandato, le decisioni più impopolari, quelle che generano malcontento, e tenere per la fine, gli ultimi due anni di mandato, le scelte popolari che creano consenso, che fanno campagna elettorale a costo zero. La gente si ricorderà solo dell'ultimo periodo.
Ne avevo sentito parlare sei anni fa in una riunione politica, me l'ha ricordata la scorsa settimana un amico che ha fatto politica in passato".

IL BILANCIO E LA PROPOSTA
Negli articoli che ho pubblicato qui precedentemente ("Conti, allarmi e populismi" a febbraio e "Dov'eravamo rimasti" pochi giorni fa) ho già raccontato le premesse e i preamboli. Ieri ci siamo presentati con una proposta nell'illusoria speranza che in un momento come questo ci possa essere spazio per chi propone in maniera costruttiva.

La nostra proposta nasceva dall'invito che ci era stato fatto dall'assessore al Bilancio, in verità sapevamo che la maggioranza avrebbe marciato compatta e avrebbe schiacciato la nostra proposta sotto i piedi trattandola come il Serpente del Male.
Ce lo aspettavamo ma abbiamo ritenuto necessario che i cittadini sapessero che per fare quadrare i conti potrebbe esserci una via alternativa all'aumento delle tasse, il vero Male osteggiato da tutti i politici di destra tranne quelli che amministrano Cassina de' Pecchi.
I loro leaders nazionali si fanno i selfies in cui imbracciano rosari  e dichiarano guerra alle tasse, loro si fanno i selfies, imbracciano i rosari e... basta.

Con la nostra proposta (leggi qui il testo integrale) abbiamo chiesto di rinviare l'approvazione del bilancio di previsione perché esaminando la bozza che ci era stata consegnata due settimane fa, abbiamo individuato la possibilità di ridurre le spese correnti di circa 240.000 euro dimezzando l'aumento delle tasse. 
Abbiamo aggiunto che se ci prendessimo qualche settimana per lavorare insieme alla maggioranza, e con il supporto dei tecnici esperti, potremmo innanzitutto validare quei risparmi che abbiamo individuato e, forse, trovarne di ulteriori evitando del tutto l'aumento delle tasse.

Ci hanno risposto che è troppo tardi, che il bilancio deve essere approvato perché il paese è paralizzato dall'impossibilità di spendere. 

Peccato che il famoso consulente esterno che spesso parla al posto dell'assessore, nell'assemblea virtuale di febbraio aveva sbandierato in diretta streaming un fascio di carte annunciando al popolo "il bilancio è pronto, ce l'ho qui il bilancio, è già pronto!"
Se il bilancio era già pronto a febbraio perché non lo hanno portato subito in approvazione, magari con un consiglio comunale in videoconferenza come hanno continuato a fare tanti comuni, evitando cosi di tenere la spesa corrente bloccata per tre mesi e ritrovarci con le infestanti alte un metro?
Se hanno aspettato tre mesi, perché non aspettare altre tre settimane per esplorare una delle poche proposte costruttive che mai siano state presentate negli ultimi vent'anni dai gruppi di minoranza?

Adesso dichiareranno alla stampa che abbiamo voluto fare i furbetti, che volevamo solo metterli in cattiva luce coi cittadini!
Intanto non hanno degnato nemmeno di uno sguardo i numeri che parlano di risparmio (già maturato ma non considerato nel bilancio di previsione) sul riscaldamento, sulle manutenzioni, sullo sgombero neve, sulle feste, eccetera.

I numeri parlano!
Hanno deciso di bloccare la assunzioni nella Polizia Locale, nell'Ufficio Tecnico e nell'Area Finanze ma hanno mantenuto il Personale di Staff del sindaco.
Forse una segretaria di staff che gestisce le pubblicazioni fotografiche su Facebook e scrive i discorsi del sindaco è più urgente e necessaria di un vigile, un geometra, un architetto o una contabile?
La prima, che costa 33.000 euro all'anno, fa un servizio personale al sindaco, gli altri avrebbero lavorato per il paese.

LA PROGRAMMAZIONE, L'IMPREPARAZIONE E LA PRESUNZIONE
Sulla Programmazione hanno fatto dei passi avanti, e l'ho pubblicamente riconosciuto, nella redazione del documento che adesso è ben strutturato e ricco di informazioni.
Peccato che alcuni consiglieri e assessori non abbiano saputo rispondere alle domande sui contenuti, sembra quasi che non lo abbiano scritto loro e che non abbiano letto attentamente ciò che altri avrebbero scritto per loro.
Alcuni di loro sembrano ancora confusi sullo scopo e sull'utilità del Documento di Programmazione.
Un esempio di questa confusione:
OBIETTIVO: Consultazione dei cittadini su argomenti sensibili: impegno rivolto al coinvolgimento dei cittadini nelle principali scelte dell'Amministrazione.
AZIONE PREVISTA: Organizzare momenti formativi per rendere le nuove tecnologie di comunicazione alla portata di tutti.
Cosa c'entra l'azione con l'obiettivo? L'ho chiesto e non mi hanno saputo rispondere, in realtà una risposta mi è stata data ma non c'entrava nulla con l'argomento.

Ho avuto anche la sensazione che non si siano accorti che in questa versione del Documento Unico di Programmazione sono scomparsi alcuni cavalli di battaglia della loro campagna elettorale e che erano presenti nella versione del DUP di settembre:

  1. Comunicazione diretta fra cittadini e Amministrazione attraverso l'implementazione dei canali disponibili (social, sito Internet, App, pannelli informativi, ecc.). 
  2. Realizzazione di un Piano Urbano del Traffico che proponga una visione globale della viabilità cittadina per la soluzione di alcune criticità (ex. via Venezia, Padana Superiore, via Pertini, via Volta ecc.)
Sono scomparsi questi due temi fondanti della campagna elettorale e mi ha stupito osservare che il consigliere che ha ricevuto dal sindaco la delega alla viabilità non sia intervenuto per integrare la risposta laconica che Balconi ha dato alla mia osservazione sul secondo punto. 
Il contrario di ciò che ha fatto il suo collega Moretti il quale ha dato un'ampia illustrazione di quanto stanno facendo per organizzare i Centri Estivi.

Dieci mesi fa imputavamo a questa maggioranza una mancanza di esperienza amministrativa pregressa, l'idea che mi sono fatto dopo averli osservati nei comportamenti e ascoltati nelle loro esternazioni è che la mancanza principale, e più difficile da colmare, sia l'umiltà.



giovedì 28 maggio 2020

Dove eravamo rimasti?

TRE MESI TERRIBILI
Il nostro paese non è sfuggito all'attacco pandemico, c'era bisogno di collaborare e supportare

l'Amministrazione Comunale nel gravoso lavoro di sostegno ai cittadini sia tramite l'implementazione delle misure necessarie a contenere il diffondersi dell'infezione che con l'assistenza alle famiglie colpite sia sul piano sanitario che su quello economico.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti i volontari che si sono prestati e si stanno ancora prestando a questa fondamentale attività.
Durante questo periodo, insieme a tutto il Comitato Civico Cassina, ho fermato l'azione politica restando fuori dalle polemiche e dalle proteste, alcune di esse giustificate, che si sono manifestate pubblicamente.
Ho ricevuto richieste, segnalazioni, lamentele e le ho girate a chi di dovere affinché venissero presi i necessari provvedimenti.
Mi sono reso conto che l'amministrazione comunale ha lavorato tra mille difficoltà e per questo motivo apprezzo quanto è stato fatto e mostro comprensione per qualche errore che è stato commesso: solo chi non fa nulla è al riparo dagli errori.
Mi permetto un'unica osservazione critica rispetto ai selfies pubblicati sui social networks che ritengo poco opportuni, come anche qualche manifestazione musicale, o serata danzante, che stonava con la drammaticità della situazione.

SI RIPARTE
Adesso è il momento di ripartire e lo facciamo parlando di bilancio di previsione.
A febbraio (leggi qui) il sindaco denunciava la scoperta di un buco di bilancio e numeri gonfiati da chi amministrava prima.
La settimana scorsa l'assessore al Bilancio ha corretto il tiro affermando che non si tratta di bilancio gonfiato ma di un disavanzo tecnico.
La differenza non è banale visto che nel primo caso si sarebbe dovuto procedere per via giudiziaria.

Resta il fatto che  il bilancio di previsione che ci viene proposto contiene l'innalzamento dell'addizionale IRPEF fino al limite massimo con un salto di due punti decimali, per un prelievo di mezzo milione di euro dalle tasche di tutte le famiglie cassinesi.  
Mezzo milione di tasse in più per ripianare un disavanzo tecnico di 200.000 euro!


Si poteva fare diversamente?
Secondo noi si!
Per questo motivo, nell'interesse della comunità, abbiamo unito le nostre forze a quelle degli altri due gruppi di minoranza, insieme ai quali rappresentiamo la maggioranza dei cittadini di Cassina de' Pecchi, e abbiamo esplorato le voci di bilancio alla ricerca di una strada alternativa a quella dell'aumento delle tasse.

Oggi abbiamo pubblicato questo comunicato unitario con il quale invitiamo i cittadini a partecipare al prossimo consiglio comunale per ascoltare le nostre proposte.

COMUNICATO CONGIUNTO DEI CONSIGLIERI COMUNALI di Comitato Civico Cassina, Progetto Cassina Domani, Uniti per Cassina,
"Uniti per la grande responsabilità di rappresentare tutti insieme la maggioranza dei cittadini, abbiamo accolto l’invito che l'assessore Beccaria ci ha rivolto con tono ironico durante la commissione Bilancio, a trovare una soluzione alternativa a quella proposta dall'Amministrazione Comunale che prevede un aumento di due punti decimali dell’addizionale IRPEF.
Insieme abbiamo lavorato per predisporre una proposta tecnica che scongiuri un aumento di tasse che graverebbe sulle tasche dei cittadini in un momento particolarmente critico per le famiglie che risiedono a Cassina de’ Pecchi.
Diamo appuntamento a tutti i cittadini per la seduta di consiglio comunale che si terrà sabato 30 maggio alle ore 9 presso la palestra della scuola elementare di Piazza Unità d’Italia."

Andrea Maggio, Massimo Mandelli, Sandro Medei, Matteo Tacconi, Laura Vecchi.










giovedì 26 marzo 2020

Silenzio e cooperazione


Stiamo vivendo una drammatica emergenza di fronte alla quale ci siamo trovati tutti impreparati.
Ritengo che tutti i livelli istituzionali, Amministrazioni Comunali, Regioni e Governo stiano facendo del loro meglio per combattere questa guerra pur commettendo alcuni,  secondo me inevitabili, errori.
Condanno chi, in questa situazione che ci vede tutti colpiti, accende polemiche strumentali  anziché unire gli sforzi per combattere questo nemico invisibile.

Questo è il momento di combattere insieme e mantenere un clima sereno, per quanto possibile.

Nel mio piccolo ho deciso di sospendere qualsiasi attività di tipo politico, non scrivo articoli sul mio blog e non pubblico commenti di tipo politico sui social.
Non sento il bisogno di mettermi in vetrina, né di assegnarmi medaglie, ma ritengo che in questo momento prima di tutto il resto venga il dovere civico di supportare la comunità senza distinguo e senza personalismi.

Resto a disposizione di chi avesse necessità di chiedermi informazioni o segnalarmi situazioni meritevoli di attenzione, precisando che le fonti a cui attingo saranno sempre e solo quelle ufficiali: il nostro sindaco.

Forza e ottimismo!

sabato 15 febbraio 2020

Conti, allarmi e populismi


Giovedì 24 luglio 2014, sala consiliare: prima assemblea pubblica della nuova amministrazione comunale.
Assessore e sindaco illustrano ai cittadini un grave problema amministrativo ereditato da chi li ha preceduti.
Assessore: “circa 150 cittadini sono stati costretti a pagare somme non dovute per un rinnovo di concessioni cimiteriali. Nove di essi hanno fatto ricorso al TAR che ha condannato il comune al risarcimento delle somme non dovute oltre al pagamento delle spese legali per 60.000 euro
Sindaco: “E’ nostra intenzione porre rimedio a questa ingiustizia e faremo di tutto per rimborsare anche i cittadini che non hanno fatto ricorso. La somma da restituire potrebbe arrivare fino a 600.000 euro e troveremo il modo di onorare l’impegno senza aumentare le tasse”.

Mercoledì 12 febbraio 2020, Facebook: sulla pagina ufficiale del Comune di Cassina de’ Pecchi appare un testo non firmato.
"BILANCI 2016 E 2017 “GONFIATI”, LA CORTE DEI CONTI CHIEDE CHIARIMENTI"
In sede di predisposizione del primo bilancio di previsione, l’attuale Amministrazione di Cassina de’ Pecchi, lavorando in stretta collaborazione con i propri consulenti, ha rilevato un buco di bilancio il cui ammontare è pari a circa il 10% del totale.
I conteggi per una stima più precisa sono attualmente in corso, ad opera di un consulente esterno interpellato tempestivamente per affrontare e gestire la questione.
La situazione, gravissima, è tecnicamente da imputarsi a uno squilibrio dei residui attivi, confermato da un deferimento della Corte dei Conti che ha analizzato i rendiconti 2016 e 2017, trovando un importante scostamento e una non corretta imputazione delle entrate non riscosse nel fondo crediti di dubbia esigibilità.
L’errore è stato ripetuto costantemente dal 2016 al 18/3/2019 (data di approvazione in Consiglio Comunale dell’ultimo bilancio di previsione predisposto dalla precedente Amministrazione) e ha creato un buco di bilancio dovuto a maggiori residui attivi; ciò comporta che l’attuale Amministrazione di Cassina de’ Pecchi, suo malgrado, sarà molto probabilmente costretta a predisporre un bilancio di previsione in disavanzo, operazione che produrrà effetti negativi su tutta la cittadinanza.
Il debito creato nei 4 anni di Amministrazione precedente, dovrà essere ripianato nei prossimi 4 anni attraverso una serie di azioni di austerity molto stringenti, quali, purtroppo, il taglio delle spese con il blocco di molte attività già previste e l’aumento delle tasse comunali al fine di evitare la procedura di pre-dissesto finanziario dell’ente.
L’Amministrazione attualmente in carica è, inoltre, in attesa della decisione sanzionatoria della Corte dei Conti che ha analizzato i rendiconti di gestione 2016-2017 e si è riunita in camera decisoria lo scorso 6 febbraio. La Corte ha tempo un mese per emettere la sua deliberazione.
La gestione puntuale e tempestiva della criticità da parte di questa Amministrazione, non esime in alcun modo gli amministratori precedenti dalla eventuale responsabilità personale sul danno erariale prodotto.

A parte i numeri in ballo (che nel secondo caso non sono ancora certi) qualcuno trova una differenza tra i due approcci?

Procedamus.

Venerdì 14 febbraio 2020, sala consiliare: Riunione della Commissione Bilancio.
L’assessore al Bilancio risponde in maniera evasiva alle domande della Commissione affermando che gli uffici ed il consulente (che poi è il responsabile amministrativo di un comune vicino, anche politicamente, al nostro) stanno ancora analizzando i numeri e le carte.
Sempre rispondendo alle domande l’assessore indica due scadenze: entro la prossima settimana l’analisi del consulente sarà terminata ed entro il 6 marzo si pronuncerà la Corte dei Conti.

L'ANSIA DA SCOOP?
Quindi, se da una parte due enti (il Comune e la Corte dei Conti) stanno ancora facendo ricerche e calcoli, dall'altra il sindaco e la sua squadra sono già arrivati alle conclusioni: 
1) c’è un buco di 1,5 milioni di euro e chi ci ha preceduto ne risponderà personalmente!
2) se aumenteremo le tasse e chiuderemo i rubinetti dei contributi sappiate che non è colpa nostra!

IL PANICO E LA GOGNA
Nel frattempo il comunicato rimbalza sui social ed appaiono i soliti soloni che sanno sempre tutto e anche in questo caso sapevano già tutto.
E sui social monta anche la comprensibile indignazione dei cittadini ai quali non è stato spiegato cosa significhi “non corretta imputazione delle entrate non riscosse nel fondo crediti di dubbia esigibilità” ma capiscono benissimo il significato di “effetti negativi su tutta la cittadinanza” e di “4 anni di austerity molto stringente, il taglio delle spese, blocco di molte attività già previste e aumento delle tasse”.
Ecco che fioccano le accuse ai vecchi amministratori di essersi intascati soldi (quali?), fioccano insulti e minacce (ieri sera L’ex sindaco ha riferito che qualcuno abbia scritto “bruciamogli la spilleria”). 
Le associazioni territoriali sono andate, comprensibilmente, in allarme
non ci daranno più i contributi per lo sport, per il teatro, per l’oratorio, per le scuole?

TRA POPULISMO E IMBARAZZO
Ora, tra lo sminuire ed il gonfiare i problemi c’è di mezzo l’analizzare e parlare o scrivere quando si hanno argomenti e numeri.
Ieri sera l’assessore ha confermato che al momento i numeri non ci sono, in mezzora si è passati da un buco presunto di 1,5 milioni ad uno da 2 milioni per poi ridurlo a 800 mila euro.
Qualche minuto dopo si è azzardato che il buco potrebbe essere ancora più piccolo e tappato in un anno, invece che quattro, magari saltando qualche serata danzante.
Non sono stati in grado di spiegare come siano arrivati solo adesso ad accorgersi di avere un problema dopo che in 7 mesi hanno fatto due variazioni di bilancio ed approvato (a settembre) un bilancio consolidato.
Non hanno nemmeno saputo spiegare se la scelta di fare effettuare i controlli al funzionario di un altro comune sia dettata dalla mancanza di fiducia verso il funzionario del nostro comune.
Sotto la pressante richiesta di informazioni concrete ieri sera è uscita una lettera che la Corte dei Conti aveva inviato al Comune chiedendo alcuni chiarimenti.
La lettera era di novembre e non sono stati in grado di dire se nei tre mesi successivi sia stata mandata una risposta.

La domanda resta aperta: per quale motivo è stato fatto un comunicato dai toni conclusivi e accusatori se i tecnici stanno ancora cercando di capire se il buco esiste e quanto sia grande?

Il comunicato non lo hanno scritto i tecnici ma i politici, che ne sanno meno dei tecnici. Come mai questa fretta di scriverlo tre settimane prima della sentenza della Corte dei Conti, sulla base della quale si potrà parlare di numeri, fatti e responsabilità accertate?
Perché non limitarsi, per il momento, ad informare i cittadini che sono in corso delle verifiche sui bilanci e che sarebbero seguite informazioni più precise?

LE PAROLE NON DETTE
Sempre dai social emerge una dichiarazione di un membro della maggioranza che farebbe capire come sia stata questa amministrazione ad interpellare la Corte dei Conti e non viceversa.
In un “fuori onda” è stato ammesso che quel comunicato conteneva alcuni passaggi “inopportuni”.
L’imbarazzo nelle risposte, alcuni silenzi espressivi e un commissario nervoso al limite dell’arroganza sono stati segnali indicativi del clima interno.

Qualcuno ha recriminato sull'assenza del sindaco, ma si sbagliava perché il sindaco è stato presente per tutta la serata: era sullo schermo di un telefono.

Io non sono in grado di esprimere un parere in questo momento, non ho le competenze tecniche necessarie e non ho nemmeno accesso ai documenti, per cui mi limito ad osservare, ascoltare e fare domande (non solo ai politici).
Non esprimo giudizi e attendo la pronuncia della Corte dei Conti, poi ciascuno si assumerà le proprie responsabilità.

Mentre si evidenziano in maniera sempre più netta le differenti anime all'interno della maggioranza noi aspettiamo la prossima puntata.

mercoledì 29 gennaio 2020

Pieni poteri


Prima o poi il messaggio arriva, lo stile è più soft di quello del leader nazionale ma nei fatti la linea è la stessa.

 La seduta di Consiglio Comunale che si è svolta ieri sera, oltre ad avere trattato come sempre le interrogazioni e le interpellanze (sulla colonna destra di questo blog è possibile leggere i testi di quelle presentate da noi del Comitato Civico Cassina e le relative risposte della Giunta), ha affrontato temi di ordinaria amministrazione, come il rinnovo delle convenzioni con altri comuni sui servizi di Polizia Locale e di Gestione dell'Ufficio Gare e Appalti (Centrale Unica di Committenza).

La seduta si è animata nel momento in cui si è proceduto alla elezione dei membri della nuova Commissione di Garanzie Statutarie. 
Ho deciso di focalizzare questo articolo sul tema che ai più potrebbe sembrare banale ma che in realtà mette a nudo una questione molto delicata: la Partecipazione.

CI SIAMO RIFIUTATI DI PARTECIPARE ALLA COMMEDIA
Parto da quanto accaduto ieri e di seguito, per chi volesse approfondire, fornisco una spiegazione più strutturata dal punto di vista dei contenuti e dei fatti accaduti negli ultimi tre mesi. 

Ieri sera, prima dell'elezione dei membri della commissione abbiamo letto questa dichiarazione:

L'enunciazione di questo punto all'ordine del giorno la dice tutta sullo stato d'ansia che affligge questa maggioranza. Un'ansia inoculata da un soggetto esterno al gruppo politico che è stato eletto dai cittadini, un soggetto al quale, forse, piace lavorare senza troppi disturbi e senza fare tardi la sera. 

L'enunciazione del punto all'Ordine del giorno recita:

"Elezione membri della commissione garanzie statutarie (composta da soli consiglieri comunali secondo il dettato dei nuovi articoli 73 e ss del regolamento comunale modificato)"
L'oggetto di questo punto qual è? 
Eleggere i membri della commissione garanzie statutarie!

A quale scopo si aggiunge la lunga precisazione tra parentesi?
L'impressione è che si vogliano sottolineare le due novità:

1) abbiamo modificato il regolamento 

2) la commissione adesso è riservata ai consiglieri comunali.

Già che c'eravate avreste potuto essere ancora più precisi e aggiungere, tanto lo spazio c'era, che la commissione da adesso in poi sarà composta da due membri della minoranza e tre membri della maggioranza di cui uno fa il Presidente con il doppio voto!
Già che c'eravate potevate scrivere che avete fatto questa scelta perché i cittadini fanno perdere tempo, bisogna cercarli, poi hanno i loro problemi personali, mettono il becco nelle questioni di cui si occupano i politici.
Potevate scrivere quanto giusta e democratica sia, secondo voi, questa decisione perché eviterà non solo a voi ma anche alle amministrazioni future il grave problema di non potere decidere perché i cittadini vengono a mettere il becco.

Se aveste scritto tutto questo avreste reso pubblico il copione della nuova commedia che andrà in scena ogni volta che si riunirà la nuova Commissione Garanzie Statutarie.

Quali Garanzie fornirà questa nuova Commissione?
Innanzitutto la Garanzia che tutto quello che la maggioranza proporrà alla Commissione delle Garanzie Statutarie non incontrerà ostacoli sul suo cammino.

Dicevamo della commedia che andrà in scena, quale sarà la trama di questa commedia?
In questa commedia reciterà un gruppo di uomini e donne che controlleranno il lavoro che essi stessi hanno prodotto e garantiranno per tutti: si guarderanno allo specchio e diranno "sono proprio bravo, ho fatto tutto ammodo".

Noi del Comitato Civico Cassina non intendiamo fare parte del cast di questa commedia quindi non indicheremo nessun nome sulla scheda di votazione.

Per la cronaca anche gli altri due gruppi di minoranza hanno adottato la nostra linea con il risultato che la commissione composta solo dal Sindaco e da due membri di maggioranza non può considerarsi istituita.
Poiché lo Statuto assegna un ruolo specifico (vedi sotto) alla Commissione delle Garanzie Statutarie adesso il Segretario Generale dovrà verificare sul da farsi.

Per chi non si è stancato di leggere e desidera saperne di più, ecco qualche informazione in più.

CHE COS'È' LA COMMISSIONE DELLE GARANZIE STATUTARIE?
Estratto dell'articolo 27 dello statuto del Comune di Cassina de' Pecchi:
1. Il Consiglio comunale designa i componenti della Commissione per le garanzie statutarie, secondo le procedure previste dal Regolamento del Consiglio comunale. Su tale base il Sindaco procede alla nomina dei componenti e alla costituzione della Commissione.              Ai lavori della Commissione partecipa il Difensore civico senza diritto di voto.     
2. La Commissione per le garanzie statutarie: 
a) esprime parere preventivo su ogni proposta di modifica statutaria e regolamentare; 
b) esprime parere su ogni richiesta di referendum; 
c) esprime, su ricorso, pareri circa l'ottemperanza alle norme del presente Statuto delle decisioni delle commissioni;


COME HA FUNZIONATO FINO AD OGGI?
Applicando le disposizioni del Regolamento del Consiglio Comunale che era in vigore fino al 18 dicembre scorso il Consiglio Comunale eleggeva i sei membri della Commissione dei quali almeno due dovevano essere cittadini esterni al Consiglio Comunale. Per le altre quattro posizioni il Consiglio poteva scegliere liberamente se affidarle ai consiglieri comunali oppure ad altri membri esterni.

Una volta eletta, la Commissione nominava il Presidente che non poteva essere un consigliere comunale.
Negli ultimi dieci anni (questo è il periodo di cui ho avuto visibilità diretta) la Commissione Garanzie Statutarie è sempre stata composta da sei membri esterni al Consiglio Comunale
Questa era stata una scelta che i precedenti (non solo l'ultimo) Consigli Comunali avevano fatto con l'obiettivo di istituire un organo consultivo composto da persone che avessero competenze specifiche e fossero soggetti terzi rispetto alla gestione politico-amministrativa del Comune.


CHE COSA FACEVA LA COMMISSIONE?
Ogni volta che si rendeva necessario apportare una modifica ai regolamenti esistenti oppure veniva redatto un nuovo regolamento, il testo preparato dagli uffici, dopo avere ottenuto il via libera dai consiglieri di maggioranza, veniva inviato alla Commissione.
La Commissione esaminava il testo e rilasciava un parere sulla congruenza dei contenuti rispetto alle leggi vigenti, allo Statuto Comunale e agli altri regolamenti in vigore. 
Nella maggior parte dei casi gli uffici e la Maggioranza recepivano le osservazioni proposte dalla Commissione ma si sono verificati anche alcune situazioni (la più recente 12 mesi fa) in cui il testo di un regolamento è stato presentato al Consiglio Comunale senza tenere conto delle raccomandazioni espresse della Commissione. 
Il parere della Commissione era di natura consultiva e non vincolante ma forniva un contributo tecnico prezioso alla Giunta ed al Consiglio Comunale che si apprestavano a votare l'approvazione dei documenti.


CHE COSA E' CAMBIATO?
Negli ultimi sette mesi la Commissione si è ridotta a soli due membri a causa di mandati scaduti o di dimissioni e gli avvisi pubblicati dall'amministrazione non hanno ricevuto riscontro da parte di eventuali nuovi candidati. 
La Segretaria Generale che aveva la necessità di produrre alcuni nuovi regolamenti si è trovata di fronte al problema di una Commissione inefficace (nel senso che con i soli due membri rimasti non poteva indire una riunione valida per numero legale) e quindi impossibilitata a proseguire il lavoro.


Anziché applicare il regolamento e procedere alla nomina di quattro consiglieri comunali per coprire i quattro posti vacanti, la Segretaria Comunale ha suggerito alla Maggioranza una scorciatoia: cambiare il regolamento e ri-definire la composizione della Commissione escludendo i membri esterni e, allo stesso tempo, garantirsi il pieno controllo dei lavori e delle decisioni.

Adesso il Regolamento di Consiglio Comunale, sostanzialmente modificato solo nella parte che riguarda questa Commissione e approvato un mese fa con i soli voti dei consiglieri di maggioranza, prevede che la commissione consiliare sia composta da:
  • Sindaco o assessore delegato del Comune di Cassina de’ Pecchi in qualità di Presidente;
  • 2 consiglieri comunali proposti dalla Maggioranza consiliare;
  • 2 consiglieri comunali proposti dalla Minoranza consiliare.

Non contenti di essersi assicurata la Maggioranza numerica, gli estensori della modifica hanno aggiunto che se la votazione di un documento finisse caso di parità, prevarrebbe il voto del Presidente. Quindi se in una riunione dovesse risultare assente un commissario espresso dalla Maggioranza questa manterrebbe comunque il controllo assoluto.

IL CONTROLLORE DI SÉ STESSO
Con questo nuovo assetto accadrebbe che i consiglieri di maggioranza, dopo avere redatto un testo e dopo averlo verificato e approvato nelle loro riunioni interne, andrebbero in Commissione delle Garanzie Statutarie dove il documento verrebbe approvato grazie ai voti blindati (vedi sopra) e poi andrebbe in Consiglio Comunale dove verrebbe ratificato dalla Maggioranza Consiliare.
A questo punto, vista l'inutilità di una Commissione presidiata dalla Maggioranza,  quel documento redatto da un ufficio del Comune e verificato dal Segretario Generale, potrebbe andare direttamente all'esame del Consiglio Comunale evitando inutili pantomime.
Come potrebbero il Sindaco ed i due commissari espressi dalla Maggioranza affermare che il lavoro da essi stessi proposto sia da rivedere?

ABBIAMO TENTATO DI EVITARE TUTTO QUESTO
Avevamo chiesto di discutere le modifiche al regolamento prima di andare in Consiglio Comunale, siamo stati invitati a duna riunione tra capigruppo alla quale è intervenuta la Segretaria Generale. A quella riunione, però, non era presente nessun membro della Giunta.
La discussione è stata condotta dalla Segretaria la quale ha spiegato chiaramente i motivi della modifica: i membri esterni costituivano un ostacolo ai lavori che lei voleva portare avanti con la massima rapidità.
Alla nostra riposta di applicare il regolamento e inserire quattro consiglieri comunali in Commissione la Segretaria Generale ha opposto un rifiuto senza dare una motivazione plausibile ed il capogruppo di maggioranza è rimasto in silenzio.
Un silenzio che non abbiamo capito se fosse di sostegno alla posizione ostinata e immotivata della Segretaria oppure dettato dall'impossibilità (comprensibile, dato il ruolo di rappresentante di tutta la Maggioranza) di esprimere il suo dissenso dalla stessa.
Abbiamo tentato anche in Consiglio Comunale presentando, tra gli altri, due emendamenti che avrebbero mantenuto le regole originali ma ho già raccontato (nell'articolo del mese scorso) come andò a finire.