lunedì 28 agosto 2017

I murales della discordia


Il 28 febbraio 2014, nel corso del Forum Cultura, Arte e Sport, una delle iniziative pre-elettorali di Cassina Domani, chiudevo il mio intervento con l'auspicio  che a Cassina de' Pecchi venissero messi a disposizione dei giovani alcuni muri pubblici per la realizzazione di murales che portassero qualche nota di colore e allegria (in questo video al minuto 8':50") e togliessero spazio agli imbrattatori.

Quasi un anno dopo, su iniziativa di un gruppo di giovani vicini al mondo dei writers, che in questo caso non sono scrittori ma graffitisti, vede la luce il Progetto street art 2015.  Nel giro di qualche mese il progetto prende forma e i promotori lo presentano all'amministrazione comunale che approva il piano e si impegna a reperire i fondi necessari. Per dirla tutta il sottoscritto e qualche altro consigliere comunale avevano chiesto di visionare i bozzetti delle opere prima della loro traslazione sui muri pubblici ma la richiesta venne respinta con la motivazione che gli artisti avrebbero lavorato gratis e quindi avrebbero avuto il diritto di esprimersi liberamente. A quel punto la maggioranza decise di proseguire fornendo però qualche linea guida: tanto colore e messaggi positivi. Sul finire della primavera partono i lavori e sappiamo tutti com'è andata a finire: tante critiche dalla gran parte dei cittadini per alcune opere tetre, altre addirittura angoscianti, qualcuna incomprensibile e completamente avulsa dal contesto in cui è stata realizzata. 

Alcune opere ottengono apprezzamenti positivi ma sono una minoranza rispetto a quelle che hanno fatto scrivere fiumi di lamentele.

















Passano due anni e, contrariamente alle intenzioni iniziali, non si ha nessuna notizia della seconda edizione del festival, ma nel mese di luglio sul tavolo della Giunta Comunale arriva una delibera con la quale si propone di concedere altri spazi pubblici ai graffittisti, questa volta solo due pareti e solo due artisti. 

Memore dell'esperienziale precedente, il sottoscritto chiede che questa volta si presentino i bozzetti prima del via ai lavori. Richiesta accettata dai colleghi di Giunta e qualche settimana dopo i due artisti si presentano in Municipio. L'inizio della discussione non è promettente, si parla ancora della libertà di espressione, qualcuno tiene una mini lezione sulla differenza tra opere gratuite e opere commissionate (e quindi a pagamento), qualcun altro precisa che nessuno può pretendere di fare ciò che vuole sui muri pubblici, che sono patrimonio di tutti, senza tenere in considerazione il parere negativo espresso precedentemente dalla gran parte dei cittadini. Si arriva al punto di mediazione e gli artisti ci mostrano, a titolo di esempio del genere di opera che intendono realizzare, alcuni disegni che hanno lasciato sui muri di altre località.



 Le immagini dell'orso e dell'elefante convincono la Giunta a dare il benestare su quel genere di soggetti con la raccomandazione di restare sul  sobrio e sul positivo. L'assessore alla partita si ritiene soddisfatto dell'accordo raggiunto e da il via libera agli artisti quando siamo ormai giunti all'inizio del mese di agosto. Lo scorso fine settimana arriva la sorpresa, uno degli artisti pubblica su Facebook la prima opera completata, un dinosauro che sovrasta minaccioso il muro di una casa che sta crollando. Successivamente appare anche la seconda opera che assomiglia moltissimo a quelle che, in precedenza, ignoti avevano  lasciato abusivamente si muri circostanti. Personalmente ritengo queste due opere brutte, la seconda molto di più, e assolutamente estranee a quanto si era concordato nella riunione terminata con la mediazione. Non mi prometto di criticare gli artisti perché io rispetto la libertà di espressione, anche se non condivido il loro genere e l'ostinazione a rappresentare situazioni negative (case che crollano, belve minacciose, etc.), però mi sento tradito, ancora una volta, nella fiducia che avevo accordato ai miei colleghi che promuovono queste iniziative.

Ci troviamo in una situazione paradossale nella quale il gusto artistico di pochi viene imposto a molte più persone che non lo condividono, non lo gradiscono e meriterebbero più rispetto, come meriterebbero più rispetto tutti i rappresentanti eletti dalla maggioranza dei cittadini.  
Una situazione inattesa e inaccettabile per chi nel febbraio 2014 sognava l'allegria sui muri della sua città ed oggi si trova costretto a dire "basta con i murales!". 





sss