sabato 15 febbraio 2020

Conti, allarmi e populismi


Giovedì 24 luglio 2014, sala consiliare: prima assemblea pubblica della nuova amministrazione comunale.
Assessore e sindaco illustrano ai cittadini un grave problema amministrativo ereditato da chi li ha preceduti.
Assessore: “circa 150 cittadini sono stati costretti a pagare somme non dovute per un rinnovo di concessioni cimiteriali. Nove di essi hanno fatto ricorso al TAR che ha condannato il comune al risarcimento delle somme non dovute oltre al pagamento delle spese legali per 60.000 euro
Sindaco: “E’ nostra intenzione porre rimedio a questa ingiustizia e faremo di tutto per rimborsare anche i cittadini che non hanno fatto ricorso. La somma da restituire potrebbe arrivare fino a 600.000 euro e troveremo il modo di onorare l’impegno senza aumentare le tasse”.

Mercoledì 12 febbraio 2020, Facebook: sulla pagina ufficiale del Comune di Cassina de’ Pecchi appare un testo non firmato.
"BILANCI 2016 E 2017 “GONFIATI”, LA CORTE DEI CONTI CHIEDE CHIARIMENTI"
In sede di predisposizione del primo bilancio di previsione, l’attuale Amministrazione di Cassina de’ Pecchi, lavorando in stretta collaborazione con i propri consulenti, ha rilevato un buco di bilancio il cui ammontare è pari a circa il 10% del totale.
I conteggi per una stima più precisa sono attualmente in corso, ad opera di un consulente esterno interpellato tempestivamente per affrontare e gestire la questione.
La situazione, gravissima, è tecnicamente da imputarsi a uno squilibrio dei residui attivi, confermato da un deferimento della Corte dei Conti che ha analizzato i rendiconti 2016 e 2017, trovando un importante scostamento e una non corretta imputazione delle entrate non riscosse nel fondo crediti di dubbia esigibilità.
L’errore è stato ripetuto costantemente dal 2016 al 18/3/2019 (data di approvazione in Consiglio Comunale dell’ultimo bilancio di previsione predisposto dalla precedente Amministrazione) e ha creato un buco di bilancio dovuto a maggiori residui attivi; ciò comporta che l’attuale Amministrazione di Cassina de’ Pecchi, suo malgrado, sarà molto probabilmente costretta a predisporre un bilancio di previsione in disavanzo, operazione che produrrà effetti negativi su tutta la cittadinanza.
Il debito creato nei 4 anni di Amministrazione precedente, dovrà essere ripianato nei prossimi 4 anni attraverso una serie di azioni di austerity molto stringenti, quali, purtroppo, il taglio delle spese con il blocco di molte attività già previste e l’aumento delle tasse comunali al fine di evitare la procedura di pre-dissesto finanziario dell’ente.
L’Amministrazione attualmente in carica è, inoltre, in attesa della decisione sanzionatoria della Corte dei Conti che ha analizzato i rendiconti di gestione 2016-2017 e si è riunita in camera decisoria lo scorso 6 febbraio. La Corte ha tempo un mese per emettere la sua deliberazione.
La gestione puntuale e tempestiva della criticità da parte di questa Amministrazione, non esime in alcun modo gli amministratori precedenti dalla eventuale responsabilità personale sul danno erariale prodotto.

A parte i numeri in ballo (che nel secondo caso non sono ancora certi) qualcuno trova una differenza tra i due approcci?

Procedamus.

Venerdì 14 febbraio 2020, sala consiliare: Riunione della Commissione Bilancio.
L’assessore al Bilancio risponde in maniera evasiva alle domande della Commissione affermando che gli uffici ed il consulente (che poi è il responsabile amministrativo di un comune vicino, anche politicamente, al nostro) stanno ancora analizzando i numeri e le carte.
Sempre rispondendo alle domande l’assessore indica due scadenze: entro la prossima settimana l’analisi del consulente sarà terminata ed entro il 6 marzo si pronuncerà la Corte dei Conti.

L'ANSIA DA SCOOP?
Quindi, se da una parte due enti (il Comune e la Corte dei Conti) stanno ancora facendo ricerche e calcoli, dall'altra il sindaco e la sua squadra sono già arrivati alle conclusioni: 
1) c’è un buco di 1,5 milioni di euro e chi ci ha preceduto ne risponderà personalmente!
2) se aumenteremo le tasse e chiuderemo i rubinetti dei contributi sappiate che non è colpa nostra!

IL PANICO E LA GOGNA
Nel frattempo il comunicato rimbalza sui social ed appaiono i soliti soloni che sanno sempre tutto e anche in questo caso sapevano già tutto.
E sui social monta anche la comprensibile indignazione dei cittadini ai quali non è stato spiegato cosa significhi “non corretta imputazione delle entrate non riscosse nel fondo crediti di dubbia esigibilità” ma capiscono benissimo il significato di “effetti negativi su tutta la cittadinanza” e di “4 anni di austerity molto stringente, il taglio delle spese, blocco di molte attività già previste e aumento delle tasse”.
Ecco che fioccano le accuse ai vecchi amministratori di essersi intascati soldi (quali?), fioccano insulti e minacce (ieri sera L’ex sindaco ha riferito che qualcuno abbia scritto “bruciamogli la spilleria”). 
Le associazioni territoriali sono andate, comprensibilmente, in allarme
non ci daranno più i contributi per lo sport, per il teatro, per l’oratorio, per le scuole?

TRA POPULISMO E IMBARAZZO
Ora, tra lo sminuire ed il gonfiare i problemi c’è di mezzo l’analizzare e parlare o scrivere quando si hanno argomenti e numeri.
Ieri sera l’assessore ha confermato che al momento i numeri non ci sono, in mezzora si è passati da un buco presunto di 1,5 milioni ad uno da 2 milioni per poi ridurlo a 800 mila euro.
Qualche minuto dopo si è azzardato che il buco potrebbe essere ancora più piccolo e tappato in un anno, invece che quattro, magari saltando qualche serata danzante.
Non sono stati in grado di spiegare come siano arrivati solo adesso ad accorgersi di avere un problema dopo che in 7 mesi hanno fatto due variazioni di bilancio ed approvato (a settembre) un bilancio consolidato.
Non hanno nemmeno saputo spiegare se la scelta di fare effettuare i controlli al funzionario di un altro comune sia dettata dalla mancanza di fiducia verso il funzionario del nostro comune.
Sotto la pressante richiesta di informazioni concrete ieri sera è uscita una lettera che la Corte dei Conti aveva inviato al Comune chiedendo alcuni chiarimenti.
La lettera era di novembre e non sono stati in grado di dire se nei tre mesi successivi sia stata mandata una risposta.

La domanda resta aperta: per quale motivo è stato fatto un comunicato dai toni conclusivi e accusatori se i tecnici stanno ancora cercando di capire se il buco esiste e quanto sia grande?

Il comunicato non lo hanno scritto i tecnici ma i politici, che ne sanno meno dei tecnici. Come mai questa fretta di scriverlo tre settimane prima della sentenza della Corte dei Conti, sulla base della quale si potrà parlare di numeri, fatti e responsabilità accertate?
Perché non limitarsi, per il momento, ad informare i cittadini che sono in corso delle verifiche sui bilanci e che sarebbero seguite informazioni più precise?

LE PAROLE NON DETTE
Sempre dai social emerge una dichiarazione di un membro della maggioranza che farebbe capire come sia stata questa amministrazione ad interpellare la Corte dei Conti e non viceversa.
In un “fuori onda” è stato ammesso che quel comunicato conteneva alcuni passaggi “inopportuni”.
L’imbarazzo nelle risposte, alcuni silenzi espressivi e un commissario nervoso al limite dell’arroganza sono stati segnali indicativi del clima interno.

Qualcuno ha recriminato sull'assenza del sindaco, ma si sbagliava perché il sindaco è stato presente per tutta la serata: era sullo schermo di un telefono.

Io non sono in grado di esprimere un parere in questo momento, non ho le competenze tecniche necessarie e non ho nemmeno accesso ai documenti, per cui mi limito ad osservare, ascoltare e fare domande (non solo ai politici).
Non esprimo giudizi e attendo la pronuncia della Corte dei Conti, poi ciascuno si assumerà le proprie responsabilità.

Mentre si evidenziano in maniera sempre più netta le differenti anime all'interno della maggioranza noi aspettiamo la prossima puntata.