Nel corso dell’ultima seduta di Commissione Urbanistica il
Sindaco ha illustrato la proposta di variante al progetto di riqualificazione della
ex area Nokia.
Questa proposta prevede di realizzare un intervento
residenziale al posto dell’ultima porzione rimasta ancora libera nell’area originariamente
destinata alla logistica.
Lo strumento che si prevede di utilizzare è il Programma
Integrato di Intervento in variante al PGT vigente e prevede un iter molto
simile a quello del Piano di Governo del Territorio: una delibera di Giunta alla
quale seguirebbe la verifica di assoggettabilità Valutazione Ambientale
Strategica, poi il deposito dei documenti presso la segreteria comunale con la
possibilità per cittadini e imprese di presentare eventuali osservazioni, il
rilascio del parere di Città Metropolitana, l’adozione in Consiglio Comunale,
un successivo periodo di deposito per eventuali osservazioni e, infine,
l’approvazione definitiva in Consiglio Comunale.
Le novità
La modifica del progetto originale prevede la realizzazione
di 7 palazzine di 5 piani ciascuna più un eventuale attico, per un totale di
20.000 metri quadri di SLP (Superficie Lorda di Pavimento) che, utilizzando i parametri
illustrati dal Sindaco, potrebbero ospitare fino a 500 abitanti.
Questa variante ha un’incidenza positiva sugli oneri di
urbanizzazione che l’operatore dovrà versare. Nella convezione originale il
lotto 4 (comparto logistico) generava 3.943.925 euro il cui utilizzo era destinato
alla ristrutturazione della vecchia scuola di via Roma (per ospitare alcuni uffici
comunali e la caserma della Guardia di Finanza) e alla riqualificazione dell’area
compresa tra la piazza antistante il Comune e la stazione della metropolitana.
Con questa variazione del progetto la somma degli oneri
derivanti dai lotti 4a (Cortilia) e 4b (residenziale) salgono a 6.183.388 euro,
ai quali si aggiungerebbero altri 300 mila euro che l’operatore si impegna a
versare nelle casse comunali suddivisi in tre tranches annuali.
La proposta di variante cambia anche la destinazione degli
oneri: 1.900.000 verrebbero utilizzati per la ristrutturazione, con innalzamento
di un piano, dell’ex scuola di Sant’Agata nella quale verrebbe dirottata la
tenenza della Guardia di Finanza; 4.300.000 verrebbero spesi per costruire il
nuovo Municipio con la demolizione della ex caserma della polizia locale,
dell’ex scuola di via Roma e della villetta stile Liberty. Nel nuovo municipio verrebbe trasferita anche
la Polizia Locale, verrebbe creato uno spazio porticato tra l’attuale edificio e
quello nuovo che sorgerà al posto della ex scuola, saranno creati un parcheggio
interrato e altri posti auto che si affacciano su via Roma.
Divido le mie considerazioni in due parti: il progetto
residenziale e l’utilizzo degli oneri.
Il municipio versa in condizioni quasi pietose, con problemi
agli impianti e sprechi enormi di energia. È necessario riqualificare
l’edificio e recuperare anche quello che ormai è il rudere delle ex scuola di
Piazza De Gasperi. Però non sono sicuro che questo sia il problema prioritario e penso che con un approccio razionale e responsabile si riesca a spendere molto meno di 4 milioni destinando il resto ad opere più urgenti.
Abbiamo visto che solo con questo intervento residenziale si prevede un
incremento della popolazione fino a 500 abitanti e sappiamo che il paese è già
in sofferenza su alcuni servizi essenziali: l’asilo nido ha lunghe liste di
attesa che costringono i genitori a rivolgersi ai privati con aggravio di costi,
anche le scuole d’infanzia sono al limite della capienza. La scuola di Piazza Unità d'Italia,
che ha già problemi di spazi per le aule e i laboratori, da anni denuncia problemi
strutturali che finora sono stati solo tamponati. Anche le strutture sportive
non riescono a soddisfare la domanda di spazi e lo sport insieme all’istruzione
costituisce la linfa vitale delle nuove generazioni.
Se la popolazione cresce devono crescere e migliorare anche
i servizi. Un nuovo municipio da 4 milioni di euro non affronta nessuno dei problemi
sopra citati, nemmeno la caserma della GDF li risolve perché l’investimento da
quasi 2 milioni di euro non porterà un ritorno economico diretto da riversare
sui servizi ai cittadini.
La coerenza col passato
Nel 2018 presentammo alla Giunta Mandelli una mozione con la
quale proponevamo di ristrutturare la scuola di Piazza Unità d’Italia utilizzando
i quasi 2 milioni previsti per la riqualificazione del centro cittadino. Quella
mozione, che fu bocciata dalla maggioranza guidata da Mandelli, era stata firmata
dai tre consiglieri del Comitato Civico Cassina, da Andrea Maggio, da Fabio Varisco, da Marco
Beccaria, da Emilio Calabretta e da Luigi
Ferrarini che rappresentava il gruppo politico di cui facevano parte
i suoi colleghi Egidio Vimercati, Giuseppe Moretti e Lucia
Marino.
Guardiamo i nomi in rosso: 4 di loro sono in Giunta e gli
altri 2 sono consiglieri di maggioranza. Faccio fatica a pensare che quando si
sono riuniti con i nuovi colleghi di maggioranza non si siano ricordati che meno
di 3 anni fa anche per loro le prime cose da sistemare con gli oneri della ex Nokia
erano le scuole e lo sport.
L'appello
Mi auguro che ci sia ancora il tempo per riflettere prima di
decidere, la Commissione Demanio dovrebbe fare un’analisi del patrimonio
comunale e definire quali siano le strutture che necessitano interventi urgenti.
Ho presentato un’interpellanza urgente (leggi qui) per richiamare l’attenzione
del sindaco affinché convochi un tavolo di confronto con le associazioni che si focalizzi su quelle che sono le vere priorità sulle quali
destinare questa pioggia di milioni. Martedì 30 marzo, nel corso del Consiglio Comunale, vedremo se ci sarà disponibilità
all’ascolto e al confronto.