domenica 23 giugno 2024

La sentenza elettorale

Nel 2019 la Lista del Centrodestra guidata da Balconi, che era riuscita a stampare sul suo logo solo il simbolo della Lega mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia (che insieme pesavano metà dei Padani) appoggiavano la lista guidata da Maggio, aveva vinto le elezioni con il 29% delle preferenze lasciando al rivale la fetta più piccola (17%) della torta del centrodestra.
Il centrosinistra guidato da Mandelli che inseguiva il bis non aveva raggiunto il 25% e aveva staccato di 200 voti il Comitato Civico Cassina (21%) unica lista in gara senza l'appoggio dei partiti. Il M5S completava lo scenario con un 7%.

Cinque anni dopo
Il gioco delle previsioni parte dall’analisi delle ultime tornate elettorali e di primo acchito il quadro sembra chiaro: se il centrodestra si unisce in una sola coalizione si potrebbe anche non andare a votare perché se da un lato l’ascesa di Meloni ha impantanato il Carroccio, alla fine il peso complessivo del centrodestra non cambia.
L’unica chance per evitare il bis di un’amministrazione arrogante e inconcludente sarebbe quella di unire tutte le forze che gravitano nel Centro e nel Centrosinistra.

Il Progetto del Centrosinistra
All’inizio del 2023 il Comitato Civico Cassina e il Partito Democratico avviano una serie di incontri conoscitivi per esplorare l’opportunità di costruire uno schieramento basato su una lista di principi programmatici condivisi e allargato a tutte le forze politiche locali (partiti e soggetti civici) che non si riconoscono nel centrodestra, senza preclusioni o pregiudiziali verso singole persone. Le riunioni si susseguono e si organizza anche un’assemblea pubblica sulle tematiche urbanistiche con l'obiettivo di preparare il terreno toccando i temi che dovrebbero essere quelli più sentiti dai cittadini (scuole, sport, no alla caserma, salvaguardia del territorio, per citarne alcuni). 

La clamorosa rottura verificatasi nel centrodestra genera una brusca accelerata nei lavori di costruzione del progetto: si uniscono al gruppo il M5S e la lista civica Insieme Miglioriamo Cassina, fondata dal consigliere comunale Luigi Ferrarini che da qualche mese ha abbandonato la Maggioranza. Nel frattempo, sull'onda dell'opposizione a nuovi insediamenti su terreno agricolo previsti dal PGT Balconi, nasce un soggetto civico che sta lavorando ad una proposta programmatica per molti versi affine al progetto del Centrosinistra. 
Nei primi mesi dell'anno, con l’obiettivo di costruire un'alleanza solida e di ampio spettro, si avviano confronti con gli esponenti locali di Azione e Italia Viva e con Sipuò, il nuovo soggetto civico ambientalista. La storia politica di Cassina De’ Pecchi degli ultimi 15 anni, e gli attriti a livello nazionale tra alcuni partiti, fanno fallire questi ultimi tentativi: pregiudiziali ad personam e rigide posizioni ideologiche hanno la meglio sulla necessità di concentrarsi sui bisogni del paese.

Le forze che sarebbero necessarie a evitare il Balconi-bis si frammentano su tre liste: LA SVOLTA, teoricamente orientata a destra ma senza il sostegno dei partiti, CAMMINO COMUNE (con il Comitato Civico Cassina, il Partito Democratico, il M5S e Insieme Miglioriamo Cassina) e SIPUO'.

L’arroccamento dei partiti di destra a difesa dell’Amministrazione uscente raggiunge il suo obiettivo: con il 31% delle preferenze Balconi si conferma sindaco e i suoi avversari si spartiscono in proporzioni quasi eque gli avanzi.

Il grande sconfitto di questa sessione elettorale è il progetto di CAMMINO COMUNE.
I numeri parlano chiaro: 1600 preferenze in totale, 12 in più di quelle che il Comitato Civico Cassina aveva ottenuto correndo da solo 5 anni fa, ma soprattutto 80 in meno dei voti che il PD ha ottenuto, da solo, alle Elezioni Europee. Se ogni elettore che ha votato PD e M5S alle Europee avesse dato il suo voto anche alla lista che comprendeva i due partiti, Cammino Comune avrebbe totalizzato 2204 preferenze, tre in meno di quelle che ha ottenuto la lista Balconi. Ovviamente lo stesso discorso si applicherebbe anche sul fronte opposto, dove la lista del sindaco uscente ha raccolto quasi 1000 voti in meno rispetto a quanto i partiti che la sostenevano hanno accumulato alle Europee. Ancora una volta, come 5 anni fa, una new entry sposta gli equilibri, nel 2019 il Comitato Civico Cassina raccolse tra la sorpresa generale 1588 voti e quest’anno la novità Sipuò ne prende 1599.

Un dato su cui riflettere: l'elettorato di Sant'Agata, nonostante le ripetute lamentele per la mancanza di servizi e la scarsa attenzione dimostrata nei suoi confronti dall'amministrazione uscente, ha premiato con il 50% delle preferenze la lista Balconi che schierava 4 candidati residenti nella frazione (Cammino Comune ne schierava 2 e Sipuò solo uno). 

Il risultato del Comitato Civico Cassina è decisamente deludente
Eravamo partiti con grande entusiasmo, i 1588 voti del 2019 ci avevano dato lo stimolo per puntare in alto attraverso le alleanze ma i cittadini non hanno premiato la nostra scelta: 409 preferenze totalizzate con sei candidati: cento in meno di quelle ottenute nel 2014, all’esordio assoluto con cinque candidati. Il mio risultato personale è in linea con quello del Comitato: 121 preferenze, 50 in meno rispetto al 2014 e una drastica riduzione del consenso a Sant’Agata. Se provassi a fare il confronto con il 2019 il risultato sarebbe ancora più deprimente.

Dopo due settimane e qualche riflessione a mente fredda i messaggi che porto a casa da questa fallimentare esperienza sono:

1)     Le coalizioni che esibivano i simboli di partito hanno lasciato sul terreno un consistente consenso che è andato a premiare (oltre 3000 voti in tutto) le due liste civiche: questo dato, insieme a quello ottenuto nel 2019 dal Comitato Civico Cassina, smentisce ulteriormente la teoria secondo la quale la maggior parte dei cittadini vota il simbolo di partito piuttosto che le persone. Quando pensano ai problemi del loro paese i cittadini preferiscono dare fiducia alle persone che dimostrano di possedere le competenze e le conoscenze necessarie ad affrontare  e risolvere i problemi.

2)     Questa tendenza, purtroppo, si scontra con le ombre degli avvenimenti degli ultimi 10-15 anni che hanno prodotto fratture, rancori e risentimenti che solo attraverso un profondo ricambio generazionale potranno essere ricomposte.

Per quanto mi riguarda i due messaggi sono chiari e concludo con un ringraziamento verso tutti coloro con i quali ho condiviso in questi dieci anni di esperienza amministrativa e rivolgo un sincero augurio di buon lavoro a chi dal prossimo 28 giugno avrà la responsabilità di occuparsi dei problemi di un paese che è fermo da troppo tempo.