E' ARRIVATA LA VARIANTE
Il tema dominante dell’ultimo anno di mandato di questa Amministrazione Comunale è la Variante di PGT. Una variante annunciata in campagna elettorale e
tenuta in ghiaccio fino agli sgoccioli per motivi che vox populi addebita a diverse
ragioni che non sono interessato ad approfondire.
Nelle prossime settimane e nei prossimi giorni parlerò molto del Piano del Governo del Territorio, un argomento che mi appassiona
in modo particolare e che dieci anni fa costituì l'origine del mio impegno
politico. Anche a quel tempo l’Amministrazione Comunale in carica (dello stesso colore di quella
attuale) stava presentando un PGT all’ultimo anno
di mandato. L'argomento è complesso e articolato per cui lo affronterò in tappe successive focalizzandomi su argomenti specifici.
Oggi parto con l'analisi del consumo di suolo.
GLI IMPEGNI ELETTORALI SULLA DIFESA DEL SUOLO
Il Programma Elettorale con il quale noi del Comitato Civico
Cassina ci siamo presentati alle Elezioni amministrative del 2019 recita al
punto 12:
Aggiornamento del Piano di Governo del Territorio attraverso una procedura
di variante che parta dai seguenti obiettivi:
a. evolvere l’impostazione da "Consumo di suolo
zero" verso il "Consumo di suolo responsabile e consapevole",
favorendo uno sviluppo sostenibile della città,
b. identificare strumenti che favoriscano il recupero,
attraverso la collaborazione con operatori privati, delle cascine abbandonate e
pericolanti come, ad esempio, la Cascina Bindellera (di proprietà comunale) e
la Cascina del Ponte a Villa Pompea (di proprietà privata),
c. identificare gli strumenti necessari per una
riqualificazione e recupero delle aree private dismesse privilegiando la
realizzazione di soluzioni abitative a prezzi convenzionati per il sostegno
delle giovani famiglie e degli anziani.
Il Programma Elettorale di questa Amministrazione Comunale recita al punto 5:
Urbanistica:
• Revisione generale del PGT, verso un Piano che abbia come linea guida un responsabile
consumo di suolo che vada a conciliarsi con sviluppi sostenibili e utili al
paese.
• Abbattimento delle barriere architettoniche, per
esempio spostando i pali della luce posizionati sui marciapiedi.
• Verifica presso le autorità competenti circa lo stato
dell'arte del progetto di installazione di appositi ascensori nella stazione
della metropolitana.
• Riqualificazione delle aree dismesse e attualmente
abbandonate o in stato di degrado attraverso stipule di contratti con
l'operatore privato.
• Cooperazione con istituti universitari.
Per noi del Comitato il concetto “Consumo di suolo responsabile e consapevole” significa avere come obiettivo primario la salvaguardia del territorio senza arroccarsi su posizioni ideologiche e prendendo in considerazione la possibilità di utilizzare del suolo libero per la realizzazione di servizi indispensabili alla cittadinanza che non possano essere realizzati su aree già urbanizzate. Non voglio dilungarmi troppo ma chi fosse interessato ad approfondire con esempi pratici mi può scrivere e sarò lieto di sviluppare l’argomento.
La domanda che ci siamo posti finora è: che cosa significa
per l'attuale Amministrazione “un responsabile consumo di suolo che vada a conciliarsi
con sviluppi sostenibili e utili al paese”?
IL PREGRESSO
L'ATTUALITA'
Significa il calcolo del consumo di suolo non viene fatto rapportando il consumo previsto dalla Variante del 2023 con quello previsto dal PGT vigente (del 2015), bensì con il piano precedente al PGT vigente, cioè il PRG del 2003.
Ecco spiegato l’arcano: la riduzione del consumo di suolo
generata da questa variante non è rapportata al PGT vigente che sta andando a
modificare, bensì al PRG del 2003 che è già stato superato dal PGT vigente!.
Nella mappa sottostante vediamo che questa variante 2023 ripete l’operazione di riduzione di consumo di suolo già realizzata dal PGT 2015 considerando il recupero di una superficie urbanizzabile residua che era già stata eliminata 8 anni fa!
LA VERITA'
Nella variante 2023 si dichiara un recupero di suolo non
edificale pari a 146.720 mq (che, ripeto, era già stato realizzato dal PGT
vigente) e l’inserimento, in altre zone del paese che vedremo più avanti, di una nuova superficie urbanizzabile di 16.080 mq
(consumo di suolo nuovo): la differenza tra i due numeri farebbe risultare il famoso
89% di cui si parla all’inizio di questo articolo, peccato che si sta vendendo qualcosa che non esiste più.
Mi rendo conto di essermi dilungato troppo però ho voluto fare questa lunga disamina per andare a spiegare che in realtà questa Variante del PGT anziché diminuire il consumo di suolo lo aumenta di oltre 16 mila metri quadrati. Non calcolo le percentuali perché il consumo di suolo non si può ridurre a una banale statistica ma è un problema reale che non si può aggirare giocando con le date.
Questa variante del PGT consuma suolo agricolo, con quali
scopi lo vedremo nei prossimi articoli.
Questa operazione non aiuta di certo la Regione Lombardia a raggiungere l'obiettivo complessivo di riduzione del consumo di suolo entro il 2025.
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