Il 26 febbraio ho partecipato al forum Cultura, Scuola, Arte e Sport organizzato da Cassina Domani.
Per chi non ha potuto partecipare pubblico di seguito il testo integrale del mio intervento che è stato anche videoregistrato e può essere visionato cliccando qui.
Questa sera parliamo
di quelli che, secondo me, sono gli
ingredienti fondamentali per la formazione della persona, le colonne
portanti del vivere civile.
L'amministrazione
pubblica ha l'obbligo di favorire e promuovere lo sviluppo della comunità
mettendo a disposizione gli strumenti necessari. La comunità ha il dovere di
partecipare e collaborare allo sviluppo sotto varie forme, associandosi,
offrendo opera di volontariato e, soprattutto, garantendo il corretto utilizzo
degli strumenti e delle strutture che vengono messi a disposizione. L’atteggiamento “io pago le tasse, quindi mi aspetto il servizio” è concettualmente
corretto, ma non porta molto lontano.
Ritengo
che a Cassina De’ Pecchi abbiamo una buona dote di strutture:
La zona
del paese a sud è quella che io definisco la culla della nostra comunità.
Tra la
scuola materna di via Trieste e la piscina c’è una distanza di circa 700 metri,
8-10 minuti a piedi, percorrendo questi 700 metri tocchiamo la scuola materna,
l'area sportiva con i campi di calcio e le tensostrutture, il centro civico del
casale con il teatro, la scuola di musica, la biblioteca, poi le scuole
elementari con la palestra, raggiungiamo poi la scuola media di via Sirio con
la palestra, poco più avanti troviamo un’altra tensostruttura e la
piscina. Nella stessa zona, anche se non
si tratta di una struttura pubblica, c’è l’oratorio.
In
quest’area insistono le strutture che forniscono gli ingredienti fondamentali
su cui si forma la persona.
A nord di
via Roma abbiamo il campo sportivo, la bocciofila, il centro per gli anziani e
l’altra scuola materna. A Sant'Agata abbiamo una palestra.
Abbiamo molte strutture e
l'amministrazione ha il dovere di rendere le strutture e i servizi accessibili
a tutti i cittadini.
La
disponibilità di strutture adeguate e i costi di manutenzione mettono spesso in
difficoltà chi ha il compito di amministrare. La situazione economica attuale
poco favorevole e il sistema legislativo in vigore in materia di bilanci,
stanno complicando ulteriormente il ruolo degli amministratori.
In questa situazione bisogna pensare e agire
in maniera diversa rispetto a come si è fatto finora, serve creatività e molto
spirito d’iniziativa. Collaborazione e
cooperazione diventano le parole chiave.
Bisogna fare rete!
Esistono
alcuni esempi interessanti di collaborazione tra i cittadini e
l’amministrazione per la risoluzione di alcuni dei problemi più critici nella
gestione delle strutture pubbliche.
Pensiamo
ai costi che sostiene il comune per il consumo energetico delle scuole e degli
altri edifici pubblici.
Su questo sito ho già citato un esempio di collaborazione tra cittadini e amministrazione.
Un
progetto di questo tipo è replicabile anche per altre strutture comunali, come
gli impianti sportivi e gli edifici pubblici.
Dobbiamo
anche renderci conto che non è possibile pensare di potere disporre sul
territorio comunale di tutte le strutture necessarie a svolgere attività
sportive e culturali.
A questo
proposito, un altro esempio del fare rete riguarda la collaborazione tra comuni
limitrofi per estendere la disponibilità delle strutture: se io ho la piscina e tu hai l'auditorium da 500 posti, invece di
costruire un teatro nuovo da me e una piscina da te, facciamo un accordo per lo
scambio dell’utilizzo delle strutture. In questa maniera si evita di
consumare altro suolo per costruire strutture già disponibili nelle vicinanze,
si risparmiano i soldi dell’investimento e una parte del risparmio può essere
utilizzata per garantire il trasporto dell’utenza verso gli impianti.
Rendere
accessibili i servizi significa garantire la manutenzione e la sostenibilità
delle strutture, mettere a disposizione i mezzi di trasporto e favore
iniziative ecosostenibili come il piedibus,
ma anche facilitare la costituzione di un sistema di cooperazione con le
istituzioni scolastiche e con le associazioni sportive e culturali, affinché
tutti i giovani cittadini, anche quelli appartenenti a famiglie con difficoltà,
anche i portatori di handicap, possano studiare, praticare sport, fare teatro,
danza, musica, pittura, scultura e cosi via.
Fare rete!
Un ruolo
fondamentale è svolto dalle associazioni sportive, culturali, aggregative e di
volontariato che mettono a disposizione tempo e competenze per organizzare le
attività educative. Queste associazioni devono essere incoraggiate e sostenute,
attraverso la stesura e l'esecuzione di programmi congiunti.
Ogni anno
l'amministrazione comunale approva un piano con il quale, in collaborazione con
le istituzioni scolastiche, si definiscono i programmi e le risorse necessarie
per garantire a ogni cittadino il diritto
allo studio che è sancito dalla Costituzione Italiana.
Mi
piacerebbe pensare a un piano di diritto
allo sport, mi piacerebbe pensare a un piano di diritto all'arte ed alla cultura.
Ricordo
che in passato l’amministrazione comunale organizzava un programma di avviamento allo sport, grazie al quale i bambini
iniziavano a cimentarsi con diverse discipline sportive per poi scegliere, più
avanti, quella da praticare con regolarità.
Mi
piacerebbe che il piano di diritto allo sport si traduca in un programma che,
mettendo in rete le società sportive, gli oratori e l'amministrazione,
favorisca l'avvicinamento dei giovani alla disciplina sportiva.
Un
programma analogo a questo si potrebbe creare per favorire lo sviluppo della creatività artistica (lettere, musica,
teatro, pittura, scultura, eccetera)
costruito in rete con la scuola,
gli oratori e le associazioni culturali.
La collaborazione
tra amministrazione, istituzioni scolastiche e associazioni è fondamentale per
favorire lo sviluppo di una comunità civile e responsabile.
Pensando
alla collaborazione con le scuole mi viene in mente una delle proposte che era
stata avanzata dai gruppi di lavoro costituiti dai cittadini che avevano
partecipato alla Scuola Per Amministratori Comunali, quando si discuteva su
come risolvere il problema della raccolta differenziata o dei danneggiamenti
alle strutture pubbliche: istituire un programma
di educazione civica partendo dalla scuola materna per arrivare fino alle scuole
medie, con lo scopo di educare, coinvolgere e responsabilizzare i cittadini sull'importanza
della cura e della salvaguardia del bene pubblico.
L’obiettivo
che si vorrebbe raggiungere è che i bambini e gli adolescenti che sono
incentivati e supportati a coltivare
interessi e passioni, che fanno proprio il senso della gestione e della tutela del bene comune non vadano a danneggiare
le strutture all'interno delle quali coltivano queste passioni e questi
interessi.
Mi
piacerebbe vivere in un paese in cui non vengono imbrattati i muri delle case e
mi piacerebbe che l'amministrazione, in collaborazione con le scuole, gli
oratori e le associazioni, scelga alcune pareti di proprietà pubblica e poi chiedere
ai bambini e ai ragazzi di Cassina De’ Pecchi di dipingervi dei bei murales e
dare un tono meno grigio alla nostra città.