venerdì 7 febbraio 2014

Dalle parole ai fatti: è il momento di favorire il rinnovamento.

Qualcuno diceva che la difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. 
Quando assisto ai dibattiti, discussioni o scambio di opinioni, noto come si tenda a spendere più tempo per fare l’analisi di ciò che è accaduto in passato rispetto a quanto se ne dedichi alla pianificazione delle azioni necessarie per migliorare il futuro. Qualcuno obietterà che solo conoscendo ciò che è accaduto si possa lavorare per evitare di ripetere gli errori fatti nel passato. In linea generale sono d’accordo, se l’analisi viene fatta con lo scopo di imparare la lezione per perseguire un miglioramento, allora essa costituisce un elemento fondamentale all'interno di una proposta che voglia essere costruttiva e realistica.
Nel mondo della politica l’analisi del passato viene utilizzata molto possesso per raccogliere dati e informazioni da utilizzare per denigrare l’avversario o per dimostrare che eventuali errori commessi nel presente sono simili o comunque non più gravi di quelli commessi da chi c’era prima, quindi giustificabili. 
Quante volte ci sarà capitato di assistere ad un comizio elettorale o ad un dibattito televisivo durante i quali un politico consuma due terzi del tempo a disposizione per elencare gli errori, le malefatte e le cattive intenzioni della parte avversa, successivamente replica alle critiche dell’opponente e, se gli resta qualche minuto, parla di proposte per il futuro.

Adesso che stiamo entrando nel vivo del confronto elettorale, si affacciano sulla scena i più o meno noti e navigati esponenti politici che mettono in guardia i cittadini verso i presunti disastri fatti in passato da questa o da quella compagine amministrativa, magari ci aggiungono qualche elemento preso in prestito dalla politica nazionale, per poi prevedere i disastri che la stessa compagine farebbe in futuro. 
Tutto questo senza avanzare proposte o idee. 
Fare opposizione, criticare e denigrare è sempre stato meno faticoso e impegnativo che proporre, costruire e confrontarsi apertamente sui contenuti.

Inizieranno presto le discussioni tipiche della politica tradizionale (non dico vecchia perché potrebbe essere considerato offensivo), verranno appiccicate etichette multicolori su coloro che  si proporranno sul palcoscenico elettorale, ciascuno di essi verrà successivamente pesato utilizzando come unità di misura la dote di elettori che si porta appresso ed il risultato verrà poi moltiplicato per il coefficiente di ‘esperienza politica’. Completata questa fase di 'identificazione' si potrà redigere la graduatoria e nominare i candidati a prendere in mano le redini dell’amministrazione. 
Cosa cambierà rispetto al passato? Stessi nomi e stessi metodi, forse le idee e le proposte saranno diverse?

In realtà ho esagerato, e non poco, perché se da una parte è vero che si tenda ad operare nella maniera che ho appena descritto, dall'altra devo riconoscere che a Cassina De’ Pecchi ci sono anche diverse persone che dimostrano di guardare ai contenuti e alle competenze personali, privilegiando il confronto aperto con tutti i cittadini, puntando ad innovare senza dimenticare il passato e utilizzando la gran parte del tempo e delle energie per guardare al presente e per pianificare un futuro migliore per tutti.
Non è semplice, perché il passato non è facile da dimenticare, perché il cambiamento è molto faticoso e richiede più tempo e più impegno rispetto al mantenere lo status quo. 
I cittadini stanno lanciando molti segnali con i quali chiedono che si faccia un rinnovamento serio, che si lasci da parte il vecchio modo di fare politica, sempre attorno agli stessi volti e agli stessi meccanismi; basta leggere i numeri delle ultime due o tre sessioni elettorali per rendersene conto. 
E’ anche responsabilità dei cittadini stessi favorire il cambiamento attraverso la partecipazione ed il sostegno di chi promuove il rinnovamento. 
Anche questo significa passare dalle parole ai fatti.

5 commenti:

  1. Ciao Sandro,
    in merito a questa pubblicazione posso esprimere che la politica in senso lato rimane sempre la stessa.
    La differenza - nell' interpretarla, nell'esercitarla, nel renderla "accessibile" ai più -, la fanno coloro che se ne occupano. Ovvero si prendono l'impegno di occuparsene. Nei vari livelli. Siccome ci stiamo riferendo, principalmente, al livello locale (credo sia questo a cui vuoi sottendere), la politica può cambiare. Certo, nel modo.
    Per esperienza personale, quindi diretta, ho potuto mettere in pratica il proposito di cambiare: l'ho fatto non rifacendomi a qualche sistema, qualche soggetto/personaggio politico in particolare. Forse in modo molto riduttivo ma responsabile, mi sono messo al servizio della comunità, cercando di ascoltare i bisogni e considerare le opportunità. Facendo in modo di stare spesso tra la gente, con la gente.
    Quindi ne convengo sul fatto che tutti possono dare il proprio contributo ad occuparsi di politica. Eccome!
    Soprattutto noi stessi: perché amministrare il bene pubblico, ovvero quello comune, vuol dire prendersi cura della realtà che viviamo.
    E a quanto di positivo e responsabile si vuole/deve lasciare ai più giovani e a quelli che ci saranno ad occuparsene dopo di noi.
    Per fare in modo che se c'è un interesse debba essere quello di farlo nell'interesse di tutti noi.
    L. B.

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  2. Condivido questo modo di pensare e di porsi, sopratutto in una realtà comunale. Non dimentichiamo che si tratta di governare i processi amministrativi di una città, tutto sommato di piccole dimensioni. Più che le diatribe infinite tra "le parti" servono doti, penso, quali efficienza, trasparenza, presenza costante, giusto per citare alcune caratteristiche dei futuri amministratori. Il tuo post mi ha ricordato il commento di un mio conoscente che qualche giorno fa, a proposito dell'imminente turno Amministrativo a Cassina, mi ha parlato di una unità di intenti, anche se nelle differenze, tra persone provenienti da storie diverse, in nome del "bene di Cassina". Uno spunto interessante, non so se attuabile, sul quale si potrebbe fare una lunga e articolata riflessione. Il Bene di Cassina, certo, è l'obiettivo da porsi, che tutti, ogni compagine politica, si pone. La parte difficile è verificare poi se tutti, in egual modo, nelle loro azioni, perseguono quel bene.
    Andrea.

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  3. Giuste osservazioni Sandro e come sempre riesci a rendere inteleggibili azioni che noi "comuni mortali" fuori dai cosiddetti giochi della politica spesso non riusciamo a comprendere...
    a comprendere come mai a volte ci sembra che pur essendoci persone "giuste" (almeno apparentemente...) poi fanno azioni "sbagliate", le virgolette sono d'obbligo perche' l'aggettivo attiene alle aspettative di ognuno, per rendere piu' chiaro il concetto faro un esempio gia' utilizzato in altre sedi sul tema della PRIORITA' DI INTERVENTI IN PRESENZA DI RISORSE LIMITATE.

    Io non conosco i meccanismi di trasferimenti risorse, ma vox populi riferisce che IL TORRIONE abbia potuto contare su fondi (provinciali, regionali ?) dell'entita' di circa 350 mila euro...non voglio indagare come tu dici sul passato...su questi... su quelli...sulla convenzione non rispettata della costruzione dell'insediamento IL CASALE che avrebbe incluso il risanamento del Torrione e gli errori del Teatro (100posti o 200, e progettazione palco/platea)....
    mi chiedo se con quella provvista non fosse stato possibile risanare gli asfalti che distribuiti un po' ovunque nel paese sono piuttosto ammalorati, oppure si sarebbero potute fare le cappottature termiche degli edifici scolastici e le ristrutturazioni per le annose "querelle" sul consumo energetico di scuole ed edifici pubblici e ognuno puo' apportare tutte le possibili alternative probabilmente prioritarie rispetto per carita' alla dignita' di un "torrione antico" che non essendo la TORRE DI PISA credo che produrra' attrattivita' TURISTICA quanto un campo di fave e non sara' possibile staccare biglietti per rientrare nel tempo dell'investimento (morto!) neanche per le future manutenzioni...

    Esco dall'esemplificazione ed entro nell'ottica di chi come me e' diventato AZIONISTA del Comune di Cassina nel momento in cui vi ha comperato un IMMOBILE, il cui valore nella complessita' del mercato immobiliare oscilla apprenzandosi o svalutandosi anche e sopratutto in funzione delle SCELTE dell'Amministratore Delegato e del Board dell'azienda Comune di Cassina.

    Sempre in logica funzionale, l'analisi del BILANCIO e dell'INDEBITAMENTO per mantenere un FLUSSO DI CASSA necessario alla "gestione dell'impresa" Comune, possono essere fatali su tutti i "futuri programmi" chiunque li presenti.
    La conseguenza e' attingere con degli AUMENTI di CAPITALE (tasse addizionali e imposte!) forzoso per fare in modo che "l'impresa" svolga anche la sola NORMALE AMMINISTRAZIONE.
    (segue)

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  4. Vox Populi riferirebbe che lo stato di indebitamento attuale sia gia' pesantemente oltre i 300 mila euro.
    Allora uno dei piccoli azionisti, prima di ogni promessa "elettorale" vorrebbe avere una informazione completa sul BILANCIO a bocce ferme, poi un bel PIANO "INDUSTRIALE" di risanamento, un bel PIANO di MARKETING per comprendere le "prospettive" per quanto riguarda le ENTRATE (e le sue fonti!) e un BUDGET di COSTI con annessa una bella SPENDING REVIEW che va tanto di moda.
    Se infine si presentassero i MANAGER che attueranno tutte queste belle cose assieme al nuovo candidato AMMINISTRATORE DELEGATO avremmo fatto gia' buona parte del lavoro di screening per l'ASSEMBLEA DEI PICCOLI AZIONISTI.

    Ho esagerato ? Forse sì !!!

    Il problema non e' soppesare se il "panettiere" (e' solo un esempio...ma ditemi che non funziona così ?) portera' al voto parenti, amici e conoscenti, per occuppare un posto da "consigliere"...
    ma se sara' capace di attuare le azioni per risanare le pecche che inevitabilmente verranno sollevate dal nuovo Sindaco che al primo discorso comincera' ad elencare la "disastrosa situazione" che ha lasciato la gestione precedente e così via per l'eternita' ...

    Finche' al cittadino non verrà spiegato che votare il colore, l'amico di sempre, quello perchè lo conosce mio cugino e dice che e' una brava persona...alla fine nuocera' al cittadino stesso, in scelte e in nuove tasse.

    "I cittadini stanno lanciando molti segnali..."
    quali ? quelli su Facebook ? abbiamo fatto un censimento con domande e risposte ? abbiamo fatto una analisi a tavolino sull'anagrafica del paese per eta', per censo, localizzazione ? abbiamo analizzato seggio per seggio dove in trend si e' espresso il maggior voto di protesta alle ultime politiche ?

    Quali cittadini, dove si sono espressi, quali temi possiamo definire segnali e quali grida di dolore, e quali oneste attese dall'amministrazione a fronte delle tasse che paga...e delle risorse che ci sono.

    Caro Sandro la "vis polemica" non e' rivolta a te, ma come si suol dire "parlo a nuora perche' suocera ascolti".
    Certo che li vorrei degli assessori e consiglieri che hanno conoscenza della macchina comunale, ma vorrei che fossero piu' esterni alle logiche di cartello e che nella compagine non ci siano solo facce nuove e non ho detto piu' giovani, altro falso segnale dato in pasto come cambiamento, persone che sappiano gestire un consesso di persone diverse e che sappiano scrivere un piano di priorita' e di riordino, che sappiano condurre la compagine agli obiettivi prefissati nei tempi stabiliti, ma sopratutto persone DEDICATE !!! E' già difficile gestire una occupazione a tempo pieno che fare le notti in giunta e nei consigli comunali, oltre alla naturale irritabilita', non possono che scontare la stanchezza e la bonta' delle azioni,con tutta la passione che si vuol esprimere. Un amministratore a mezzo servizio al giorno d'oggi non penso che riesca ad ottenere il massimo beneficio per la comunita'...i piccoli azionisti per l'appunto.

    Grazie per lattenzione.
    Buona vita
    Rodolfo

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  5. nel vocabolario la parola "politica" viene così definita: "la costituzione, l'organizzazione, l'amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica". Se siamo d'accordo su questa definizione direi che non possiamo cambiare la politica, si può pensare di aggiustare qualche tassello come manutenzione ed aggiornamento con i tempi che percorriamo. Mentre il modo di fare politica, e quindi di applicarlo alla definizione di cui sopra, si può , non si deve , certamente cambiare per adeguarlo alle esigenze del popolo. Penso che questo possa avvenire in due modi: uno cruento quando il popolo si ribella, l'altro per la lungimiranza e l'intelligenza della persana/e preposta alla guida del paese.
    La Politica in senso generale è l'occuparsi del bene pubblico e dello Stato nel senso più ampio, come per esempio prendere una carta da terra e buttarla nel cestino. Tutti noi dobbiamo partecipare alla vita pubblica del paese, pensare che altri possano risolvere i nostri problemi è fuorviante, non dobbiamo fare come gli struzzi, si dice che la colpa sia della società ma ci dimentichiamo che la società siamo noi stessi. Forse bisognerebbe ricominciare dalla scuola a studiare educazione civica per fare conoscere ai ragazzi come funziona la struttura dello Stato. C'è una continua disaffezione dalla politica perchè la gente è stufa di sentire parlare, parlare, parlare e mai concretizzare. La colpa è sempre di un altro e non si sà chi sia! Imbrogli, truffe e raggiri sono all'ordine del giorno, mentre la gente perde il lavoro e non sa come fare per vivere una vita dignitosa! Forse è colpa della molta democrazia, della burocrazia, o delle persone preposte alla sua guida; mio padre mi diceva: ricordati che il pesce puzza sempre dalla testa.
    Ciao Sandro e speriamo di cavarcela anche questa volta, io sono per natura un ottimista.
    Francesco.

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