giovedì 21 gennaio 2016

Una nuova proposta per il Centro

Un comunicato del Comitato Civico Cassina - Partecipazione e Territorio, gruppo politico che ho l'onore di rappresentare nella Giunta Comunale, ha voluto fare chiarezza anche sull'argomento che da molto tempo riempie le pagine dei giornali, affolla i social network e anima le discussioni in paese: il progetto di viabilità del centro. Un progetto partito dalla nostra visione di centro di paese che vede la necessità di mettere ordine in un’area dove insistono le attività commerciali, la stazione, i parchi e il mercato, e la necessità di favorire il collegamento tra il nord ed il sud del paese, dove i nostri figli si recano a scuola o a fare sport, con mezzi alternativi all'automobile. La nostra visione prevedeva la necessità di realizzare un’isola pedonale e alcuni sensi unici per portare le piste ciclabili nel centro. Di fronte alle prime reazioni dei cittadini che erano contrari a questo tipo di trasformazione, ritenendola disagevole per le proprie necessità e le proprie abitudini, abbiamo eliminato la parte che riguardava l’isola pedonale permanente lasciando il resto. La raccolta di firme e gli incontri con alcune categorie di cittadini ci hanno fatto capire che, pur mantenendo la nostra convinzione sulla bontà dell’idea in un’ottica di lungo termine, fosse necessario rivedere il progetto tenendo conto della mancanza di condivisione. Questo cambiamento di posizione non è maturato in una notte ma nasce dai motivi stessi per cui abbiamo fondato un Comitato e ci siamo proposti per amministrare il paese: i cittadini sono la comunità e chi amministra la comunità deve mantenere aperto il dialogo e l’ascolto. Prima di Natale abbiamo deciso insieme ai nostri alleati di congelare il progetto e prenderci 60 giorni per ridiscuterlo, modificarlo, ribaltarlo e, se necessario, annullarlo. Noi abbiamo rivisto il progetto, tendo conto delle criticità relative ai nuovi sensi unici (che abbiamo eliminato) e dalla carenza di parcheggi, cercando di raggiungere comunque l'obiettivo fondamentale:


Disegnare un centro di paese più vivibile e collegato alla zona sud, con un sistema di viabilità dolce integrata che favorisca i pedoni e di ciclisti.

La proposta si articola in sei interventi da realizzare in sequenze successive e tempi da stabilire in base ad una programmazione strutturata:


1.RIDUZIONE DEL TRAFFICO AUTOMOBILISTICO DI ATTRAVERSAMENTO DEL CENTRO
2.MESSA IN SICUREZZA  DEGLI ATTRAVERSAMENTI CICLABILI
3.REALIZZAZIONE DI OPERE E SERVIZI CHE INCENTIVINO L’UTILIZZO DELLA BICICLETTA IN CENTRO
4.REALIZZAZIONE DI OPERE CHE CREINO L’ABITUDINE DI NON PORTARE L’AUTO IN CENTRO
5.COLLEGAMENTO DEL SISTEMA DI PISTE CICLABILI ESISTENTE AL SUD DEL PAESE CON IL CENTRO
6.RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO ALLO SCOPO DI FAVORIRE:
lo sviluppo delle attività commerciali
l’organizzazione di eventi socio-culturali
una distribuzione più ordinata del mercato del venerdì


Questo VIDEO illustra la proposta completa.





martedì 5 gennaio 2016

Il Centro: un progetto da rivedere o da buttare?

Mi capita di incontrare amici e conoscenti che, con molto tatto e cortesia, mi chiedono notizie del famoso progetto del centro. La domanda di apertura più frequente è: "allora è confermato che il progetto parte così come è stato presentato?" In un'epoca in cui la comunicazione vede una moltiplicazione sia degli strumenti di veicolazione delle informazioni che della frequenza dei messaggi, pareri, commenti, etc., i contenuti subiscono un drammatico degrado qualitativo. Siamo passati dai comunicati ufficiali rigidamente ingessati nei protocolli degli apparati burocratici al "tutto il gossip minuto per minuto". Il catastrofismo più sensazionale attira le menti più curiose e quelle con minor accesso alle 'conoscenze personali' e, come cantava De' Andrè, "una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca." Siamo tutti vittime dell'era digitale! (detto da uno che porta a casa il pane quotidiano grazie al commercio dell'informatica, suona come una bestemmia, ma tant'è). Tornando alla domanda iniziale, la mia risposta genuina e semplice è sempre la stessa: a seguito dei pareri contrari espressi da molti cittadini, a cui fa da contraltare un esiguo numero di pareri favorevoli, all'interno amministrazione comunale si è aperto un dibattito in seguito al quale si è deciso di fermare il progetto e prendere 60 giorni di tempo per studiare e discutere soluzioni alternative a quelle pensate finora. L'esito di questi studi e discussioni potrà essere uno dei seguenti: 1) il progetto va avanti cosi com'è adesso, perché riteniamo che questa sia la strada da percorrere e che il tempo ci darà ragione 2) il progetto viene modificato in maniera molto significativa per raggiungere gli obiettivi prefissati senza creare stravolgimenti della viabilità attuale 3) il progetto viene buttato nel cestino e ci teniamo il centro del paese cosi com'è oggi. Potrebbe esserci una quarta opzione che attualmente non è oggetto di discussione: l'amministrazione preferisce non decidere e si affida al voto dei cittadini attraverso un referendum. Tra poche settimane ci confronteremo sul risultato dei lavori. Vorrei fare un'ulteriore riflessione ripensando al momento in cui ho deciso di passare alla politica attiva. Circa tre anni fa l'amministrazione comunale stava redigendo un PGT che avrebbe stravolto tutto il paese con una quantità enorme e assurda di nuove costruzioni, il saccheggio delle aree agricole e la realizzazione di un tunnel sotto via Roma. Allora, insieme ad altri cittadini che avevano le stesse mie preoccupazioni sul destino del nostro paese e senza interessi personali, fondammo un Comitato Civico per combattere un'idea di paese in cui non volevamo riconoscerci. Nello stesso periodo le forze di opposizione organizzarono una petizione contro il tunnel e noi fornimmo il nostro appoggio, sia firmando che raccogliendo firme. Allora qualcuno disse che quei fatti (nascita di un comitato di cittadini e la raccolta firme) fossero dei segnali che l'amministrazione doveva tenere in considerazione per riflettere su quanto stava facendo. Questa amministrazione sta tenendo in considerazione i fatti analoghi accaduti di recente e sta riflettendo.