martedì 5 gennaio 2016

Il Centro: un progetto da rivedere o da buttare?

Mi capita di incontrare amici e conoscenti che, con molto tatto e cortesia, mi chiedono notizie del famoso progetto del centro. La domanda di apertura più frequente è: "allora è confermato che il progetto parte così come è stato presentato?" In un'epoca in cui la comunicazione vede una moltiplicazione sia degli strumenti di veicolazione delle informazioni che della frequenza dei messaggi, pareri, commenti, etc., i contenuti subiscono un drammatico degrado qualitativo. Siamo passati dai comunicati ufficiali rigidamente ingessati nei protocolli degli apparati burocratici al "tutto il gossip minuto per minuto". Il catastrofismo più sensazionale attira le menti più curiose e quelle con minor accesso alle 'conoscenze personali' e, come cantava De' Andrè, "una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca." Siamo tutti vittime dell'era digitale! (detto da uno che porta a casa il pane quotidiano grazie al commercio dell'informatica, suona come una bestemmia, ma tant'è). Tornando alla domanda iniziale, la mia risposta genuina e semplice è sempre la stessa: a seguito dei pareri contrari espressi da molti cittadini, a cui fa da contraltare un esiguo numero di pareri favorevoli, all'interno amministrazione comunale si è aperto un dibattito in seguito al quale si è deciso di fermare il progetto e prendere 60 giorni di tempo per studiare e discutere soluzioni alternative a quelle pensate finora. L'esito di questi studi e discussioni potrà essere uno dei seguenti: 1) il progetto va avanti cosi com'è adesso, perché riteniamo che questa sia la strada da percorrere e che il tempo ci darà ragione 2) il progetto viene modificato in maniera molto significativa per raggiungere gli obiettivi prefissati senza creare stravolgimenti della viabilità attuale 3) il progetto viene buttato nel cestino e ci teniamo il centro del paese cosi com'è oggi. Potrebbe esserci una quarta opzione che attualmente non è oggetto di discussione: l'amministrazione preferisce non decidere e si affida al voto dei cittadini attraverso un referendum. Tra poche settimane ci confronteremo sul risultato dei lavori. Vorrei fare un'ulteriore riflessione ripensando al momento in cui ho deciso di passare alla politica attiva. Circa tre anni fa l'amministrazione comunale stava redigendo un PGT che avrebbe stravolto tutto il paese con una quantità enorme e assurda di nuove costruzioni, il saccheggio delle aree agricole e la realizzazione di un tunnel sotto via Roma. Allora, insieme ad altri cittadini che avevano le stesse mie preoccupazioni sul destino del nostro paese e senza interessi personali, fondammo un Comitato Civico per combattere un'idea di paese in cui non volevamo riconoscerci. Nello stesso periodo le forze di opposizione organizzarono una petizione contro il tunnel e noi fornimmo il nostro appoggio, sia firmando che raccogliendo firme. Allora qualcuno disse che quei fatti (nascita di un comitato di cittadini e la raccolta firme) fossero dei segnali che l'amministrazione doveva tenere in considerazione per riflettere su quanto stava facendo. Questa amministrazione sta tenendo in considerazione i fatti analoghi accaduti di recente e sta riflettendo.

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