Dopo la tarantella natalizia con ben due consigli comunali convocati picchiando i pugni sul tavolo e poi rinviati per impreparazione, di certo non una bella immagine, la Variante al PGT è arrivata sui tavoli del Consiglio Comunale. I consiglieri di maggioranza (vecchia e nuova) avevano strombazzato in campagna elettorale l’avvento di un nuovo PGT come la più importante priorità del loro mandato ma invece sono andati addirittura fuori tempo massimo (anche se, forse, la solita confusione legislativa salverà capra e cavoli).
Evito di entrare nella diatriba che ha dimezzato il Consiglio Comunale lasciando in aula solo 9 consiglieri che a maggioranza assolutissima (c'erano solo loro) hanno approvato o bocciato le oltre ottanta osservazioni presentate da cittadini, costruttori, professionisti e altri soggetti interessati e hanno infine alzato la mano per l'approvazione finale del documento.
Dopo avere fatto gli auguri a chi riceverà l'eredità lasciata da un'Amministrazione che ha fatto poco e spesso male (su questo ci tornerò in un prossimo articolo), condivido il testo della dichiarazione di voto finale che avrei fatto ieri sera se la seduta non fosse stata chiusa prematuramente dal Presidente del Consiglio.Per dovere di cronaca riporto anche che successivamente la seduta è stata riaperta dal Consigliere Anziano Varisco su indicazione solo verbale del Prefetto (nella foto una delle conversazioni telefoniche che sarebbero intercorse tra il Prefetto e il sindaco). In presenza di qualche dubbio sulla regolarità della riapertura io e il Consigliere Tacconi in via cautelativa non siamo rientrati in aula, pertanto la mia dichiarazione di voto, che non ho letto, non resterà agli atti.
Dopo quasi 5 anni siamo di fronte ad una Variante che presenta gravi
lacune incongruenze e sconnessioni che vado ad evidenziare.
Le gravi lacune:
Questa Variante al PGT non contiene nulla che riguardi
l’interesse pubblico, tranne un possibile asilo nido che potrebbe costruire un
soggetto privato al quale è stato concesso un cambio di destinazione
economicamente vantaggioso (per lui).
In questa Variante non si affronta il problema degli edifici
scolastici che si allagano quando piove e dove si mangia con il
cappotto perché non funziona il riscaldamento.
In questa Variante non si affronta il problema di impianti sportivi insufficienti
e non omologabili per l’attività agonistica.
In questa Variante non si pensa ai servizi di assistenza sanitaria: i
paesi confinanti inaugurano le case di comunità e a Cassina de' Pecchi non
si sfiora nemmeno il tema.
Scuola, sport e sanità: zero idee, zero proposte, GRAVI LACUNE
Incongruenze e sconnessioni:
Un altro documento del PGT è il Piano delle Regole che disciplina
l’attività edilizia e gli interventi per l’uso, la tutela e la
valorizzazione degli Ambiti destinati all’agricoltura e di
quelli di valore paesistico-ambientale ed ecologico.
Sulle Regole per l’edilizia vediamo delle novità e alcuni operatori saranno
contenti.
Sulla Valorizzazione degli abiti agricoli? Nulla, però al
posto del mais si pianteranno un supermercato a est e un bel verde attrezzato
per ristori e attività sportive ad uso privato a ovest.
Sulla Valorizzazione
paesistico ambientale? Beh, suvvia, cosa può essere più valorizzante di un
supermercato lungo l’asse storico della Via Veneta e del Naviglio Martesana?
Il terzo pilastro del PGT è il Documento di Piano che definisce obiettivi,
strategie e azioni delle politiche urbanistiche comunali.
Nella sua premessa questa proposta di Variante delinea tre progetti
strategici, "La via del Martesana", "Una Greenway fra Cassina e
Sant'Agata", "Restituire centralità allo spazio pubblico".
La Variante approvata per declinare le tre strategie nel
Piano prevede tre Ambiti di Trasformazione.
Le uniche previsioni urbanistiche di questa variante sono l’AT1, l’AT2 e
l’AT3 ma nessuno di questi progetti è connesso con le tre
strategie dichiarate in premessa.
Facendo una forzatura si potrebbe anche dire che L’AT1 (ex tennis) è
limitrofo all’asse del teorico prolungamento del tracciato della Greenway fra
Cassina e Sant'Agata ma non indirizza di certo quella strategia che voleva
"riallacciare Cassina e Sant'Agata aprendo al territorio" (parole
testuali prese dalla relazione di premessa al piano).
L’AT2 (Cascina al Ponte) è limitrofo alla via del Martesana ma non ne porta
alcuna valorizzazione, anzi si mangia un pezzo di suolo agricolo e inoltre,
come affermato anche nel parere rilasciato da Citta Metropolitana, è "un’incongruità rispetto al quadro
della rete commerciale di Cassina de' Pecchi attualmente già composta da sette
Medie Strutture di Vendita".
Questa Variante è partita qualche anno fa delineando strategie
interessanti, accattivanti e condivisibili ma poi, forse a causa di una
gestazione molto più lunga di quella degli elefanti, quelle strategie sono
state dimenticate ed è stato partorito un piano gravemente lacunoso,
incongruente e sconnesso.
Senza trascurare un altro aspetto che riteniamo grave: tutto ciò è stato
fatto nelle segrete stanze di un gruppo di lavoro diretto da un famoso e (anche
da noi) stimato professionista, senza coinvolgere in maniera seria e
concreta i cittadini.
Un Consigliere Comunale di maggioranza amante delle citazioni
si chiederebbe anche in questo caso: cui prodest?
Cari consiglieri della vecchia e nuova maggioranza, avete
fatto finta di essere trasparenti e partecipativi come avete
fatto finta di non consumare suolo!
Cari consiglieri della vecchia e nuova maggioranza, non
affannatevi ad accampare scuse per questo fallimento perché
chiunque, nella vecchia e nuova maggioranza, ritenga di essere assolto è palesemente coinvolto.
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