Nel mezzo dell’ultima estate il titolo di un giornale locale
attirò l’attenzione del popolo dei social che frequenta la pagina dedicata a
Cassina de’ Pecchi. Lo storico impianto, dove tantissimi cassinesi hanno imparato
a nuotare e nel quale si allena la pluripremiata società natatoria Lambro Nuoto,
sente il peso dei suoi quasi quarantanni di attività e, soprattutto, della
concorrenza delle nuove strutture sorte in alcuni comuni confinanti. Questa
situazione genera una riduzione delle iscrizioni ai corsi offerti dalla associazione
sportiva e impatta negativamente la sostenibilità economica della gestione dell’impianto.
Che fare? La prima risposta è che bisogna ristrutturare o ricostruire la piscina
cassinese per renderla più moderna, accogliente e funzionale in modo da recuperare
le iscrizioni perse e mantenere questo
servizio nel nostro territorio.
Diversi cittadini lamentano l’insufficienza della rete di trasporti pubblici sul nostro
territorio, qualche azienda si è organizzata autonomamente per collegare la
propria sede con la stazione della metropolitana, Cassina De’ Pecchi non è
molto distante dalle stazioni ferroviarie di Vignate e Melzo, però non dispone
di un collegamento per i propri residenti. Lo scarso utilizzo di una linea
interna che collegava Camporicco alla stazione di piazza Decorati al valor
civile ha portato alla sua soppressione. Molti cittadini, soprattutto anziani,
si sentono discriminati dalla mancanza
di questo servizio nel nostro territorio.
Il tema della sicurezza è uno di quelli che desta maggiori
preoccupazioni tra i cittadini che, soprattutto nelle ore serali e notturne, chiedono
una maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine. Anche in occasione delle
manifestazioni che si tengono nelle giornate festive, il corpo di Polizia Locale non riesce a garantire
la presenza del proprio personale sia a causa del numero ridotto degli
effettivi a disposizione, che dei costi da sostenere per retribuire le ore di
lavoro straordinario. Che fare? La prima risposta, in questo caso è che sia
necessario assumere ulteriori agenti per rafforzare
questo fondamentale servizio nel nostro territorio.
I servizi sociali
che ogni comune eroga a favore dei cittadini disabili, indigenti, disoccupati,
senzatetto, etc., sovraccaricati ulteriormente dagli effetti di una persistente
crisi economica, fanno sempre più fatica a reperire le risorse umane e
finanziarie per garantire un dignitoso sostegno a coloro che ne hanno bisogno. In
questo drammatico contesto tutte le amministrazioni, non solo la nostra, fanno
molta fatica a garantire questo servizio
sul proprio territorio.
Piscina, Trasporti, Polizia Locale, Servizi Sociali: sono
questi solo alcuni esempi di problemi che un comune, non solo il nostro, si
trova ad affrontare quotidianamente. Sono servizi caratterizzati da un diverso
livello di importanza ma tutti fondamentali come tanti altri servizi che non ho
citato per non dilungarmi eccessivamente.
All'inizio del secondo millennio i comuni nacquero in Italia
con l’obiettivo di liberarsi dal rigido
controllo dei feudatari e conquistare una sempre maggiore autonomia e
indipendenza economica e politica. Oggi, un millennio più avanti, questa
autonomia e indipendenza è diventata un fardello sempre più greve. Diventa
sempre più necessario mettere il naso oltre i propri confini comunali, laddove esistono altri problemi ed altre
opportunità. Ecco allora che si potrebbero disegnare insieme quelle soluzioni
che ogni comune da solo non
riuscirebbe a implementare. Si potrebbe
decidere di fare una convenzione con un comune confinante per garantire l’accesso
alla piscina per i propri cittadini anziché ricostruire la propria. Si potrebbe
concordare con i comuni confinante l’estensione di una rete di trasporti già
esistente che magari oggi si ferma a poche centinaia di metri dall'inizio del
nostro territorio. Si potrebbe organizzare un corpo di Polizia Locale condiviso
con due o tre comuni. Per i servizi sociali si potrebbe pensare di mettere
insieme risorse di più comuni in modo da integrare e razionalizzare l’offerta e
avere maggiore massa critica sia in termini di risorse che di strutture.
Come
ho più volte detto nei miei interventi pubblici, fare rete è il solo modo per affrontare e vincere la sfida con la
scarsità di risorse.
La legislazione che norma l gestione degli enti locali mette
a disposizione diverse forme attraverso le quali i comuni possono mettere
insieme le forze per affrontare problematiche come quelle citate ad esempio.
Abbiamo casi rari di comuni che hanno optato per una fusione e casi molto più
frequenti di comuni che stipulano delle convenzioni. Personalmente ritengo che
le fusioni siano una soluzione limitata perché ritengo che sia difficile
applicarla a più di due comuni e quindi limiterebbe molto la possibilità di
fare rete. Anche le convenzioni presentano un limite simile a quello della
fusione anche se sono molto meno impegnative, essendo regolate da un rapporto contrattuale
a scadenza.
Credo che in un’are omogenea come quella all'interno della
quale si trova il nostro territorio, la soluzione che porti più vantaggi sia
dal punto di vista dell’integrazione dei servizi che dalla caratterizzazione
della popolazione e dei bisogni sia quella costituita dalla Unione dei Comuni.
Ne sono convinto perché ritengo che un’associazione di 6 o 7 amministrazioni
comunali possa mettere a disposizione dei cittadini una forza molto maggiore
per risolvere i problemi legati alla carenza di risorse finanziarie, di
personale e di strutture. Una rete di trasporti unica che serva 4 o 5 comuni,
costerà molto meno ad ogni amministrazione rispetto ad una rete propria con una
utenza minore. Un corpo di polizia
locale che metta insieme gli agenti di comuni dislocati in un raggio di otto
chilometri riuscirà a coprire con un orario più esteso il servizio, potendo
contare su più personale per organizzare i turni. I servizi sociali potrebbero razionalizzare
i propri progetti e gestirne di nuovi, avendo a disposizione più risorse. Tutto
questo potrebbe funzionare senza che i costi aumentino rispetto alla situazione
attuale, perché si metterebbero insieme risorse già esistenti, già pagate.
Regole chiare, obiettivi comuni e disponibilità alla mediazione saranno i nodi che manterranno salde le maglie di una rete che rappresenta l'evoluzione imprescindibile per quelle amministrazioni pubbliche locali che considerano il servizio al cittadino una vera priorità.
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