E’ stata un’estate molto calda dal punto di vista
meteorologico, sotto certi aspetti è stata un’estate calda anche per alcuni
settori dell’attività amministrativa di Cassina de’ Pecchi.
PISCINA
Già dal mese di maggio, in anticipo rispetto al solstizio d’estate, si era
alzata la temperatura all'interno della piscina comunale e non a causa di un
malfunzionamento dell’impianto di areazione, bensì dalle polemiche innescatesi
intono alla annunciata interruzione dell’attività che per quattro decenni aveva
visto la società sportiva Lambro Nuoto prendersi cura con successo della
formazione natatoria di generazioni di cittadini cassinesi e non solo. Il peso
degli anni ed anche alcune difficoltà a fare quadrare i bilanci sotto la
pressione generata dalla concorrenza delle nuovissime e più attrezzate piscine
di due città confinanti hanno portato i gestori Fossati e Frattini a calare il
sipario. Purtroppo la scelta della exit
strategy non è stata delle più felici: il Presidente Fossati ha innescato attraverso
la stampa locale una campagna di attacco alle amministrazioni comunali che si
sono succedute negli ultimi anni della sua gestione, senza mai fare nomi ma
scaricando sugli attuali amministratori (sindaco e assessore) le accuse di
disinteresse e addirittura millantando presunti rimborsi per spese di manutenzione straordinaria mai
ricevuti. Accuse ribadite nel corso di un’assemblea pubblica convocata dallo stesso
presidente della società sportiva, nel corso della quale però ho avuto la
possibilità di fare chiarezza davanti ad oltre cento cittadini. Come stanno veramente
le cose? Per dirla in maniera semplice, esiste una convenzione sottoscritta da amministrazione
e società sportiva che prevede l’affidamento della gestione della piscina in
cambio del pagamento di un canone annuale di circa 8500 euro, il gestore deve
farsi carico delle spese di manutenzione fino ad un costo di duemila euro per
intervento e per quelle superiori a questa cifra ci deve pensare il comune il
quale può, su richiesta del gestore, autorizzare che gli interventi vengano effettuati dal gestore stesso che
verrebbe poi rimborsato. Lambro Nuoto dichiara di avere effettuato, nel corso
degli ultimi quattro anni, una serie di
attività di manutenzione per le quali richiede il rimborso da parte del comune,
rimborso che non è dovuto perché gran parte degli interventi sono sotto il limite
dei duemila euro e gli altri non sono mai stati autorizzati dal comune. La temperatura sale ulteriormente nel mese di
luglio, quando i genitori che vogliono iscrivere i propri figli presso il nuovo
gestore, scoprono che questi sono vincolati dal tesseramento fatto con Lambro
Nuoto e a nulla sembrano valere le loro proteste e le loro richieste di
lasciare i propri figli liberi di scegliere dove andare a praticare l’attività
sportiva. Con l’attività di mediazione coordinata dal sottoscritto e grazie
alla disponibilità del nuovo gestore, la situazione si è a poco a poco
ammorbidita e, puntualmente, il primo settembre l’impianto natatorio, ridipinto
e in parte rinnovato, ha riaperto e dato il via alla nuova stagione sportiva.
CIMITERI
Un altro fronte caldo è stato quello dei cimiteri comunali, in particolare
la manutenzione del verde al loro interno. Che cosa è successo? Tutto nasce dal
fatto che la scorsa primavera per motivi tecnici è saltata l’operazione di
diserbo e ne abbiamo visto le conseguenze in tutto il paese con le erbacce che
invasero i marciapiedi. Nei cimiteri questa conseguenza è ancora più evidente perché
le erbe infestanti crescono intorno ai tumuli dei campi comuni fino a ricoprirne
anche le lapidi. Tra giugno e agosto sono stati effettuati due interventi per
strappare manualmente le erbacce sia nei vialetti che nei campi comuni di
entrambi i cimiteri fino a che si è poi finalmente intervenuti con il diserbo
chimico nel mese di settembre. Per evitare il ripetersi di problemi analoghi
nel futuro si sta operando su due fronti: il primo riguarda la prevenzione ed è
già iniziato nel cimitero di Camporicco dove, dopo avere accuratamente ripulito
le aree dei campi comuni, si è provveduto a stendere un telo per impedire la
crescita delle erbacce, sul quale è stato depositato uno strato di ghiaia. L’effetto
visivo è notevolmente migliorato e quelle aree hanno un aspetto più ordinato. L’operazione
continuerà fino al completamento del lavoro in entrambi i cimiteri. L’altro
fronte riguarda un rafforzamento dell’attività di manutenzione per garantire la
pulizia costante sia delle aree a verde che dei vialetti interni e di questo ci
stiamo occupando in sede di bilancio di revisione per trovare le risorse
necessarie.
CAMPI DI
CALCIO
A settembre si riaprono i cancelli dei campi di calcio, le
temperature sono ancora molto calde ed il clima particolarmente secco fa riemergere
il malcontento di color che gravitano attorno ai campi di calcio di viale
Trieste: gli abitanti della palazzina che sorge a ridosso della struttura si
lamentano per la polvere sollevata dai i giocatori che va a depositarsi sui loro
balconi, i giocatori ed i genitori di quelli più piccoli si lamentano perché quella
polvere va a depositarsi nei polmoni di chi la solleva correndo sui campi di
terra battuta. Questo è un problema che esiste
da anni, da quando i campi sono stati realizzati scegliendo una soluzione meno
costosa dei campi in erba che richiedono innaffiature e tagli costanti. Da
allora molti comuni si sono convertiti al prato sintetico che risolve sia i
problemi di costi di manutenzione che di polverosità, presentando però l’ostacolo
di un importante investimento inziale. Circa dieci mesi fa avevamo valutato la
possibilità di fare anche noi questo passo almeno nello stadio comunale, con l’obiettivo
di ridurre se non eliminare la necessità di utilizzare le strutture di Viale Trieste.
Nonostante la possibilità di accedere ad un finanziamento regionale, la realizzazione
di quel progetto si è rivelata fuori della portata rispetto alle disponibilità
finanziarie del comune, tenendo in considerazione il fatto che altre opere più
urgenti, come la manutenzione di strade
e marciapiedi, avrebbero drenato la maggior parte delle risorse. In
questo caso non è stata identificata una soluzione al problema.
In realtà
appare evidente che in situazioni come questa in cui è necessario sostenere un importante
sforzo finanziario per realizzare un’opera di pubblico interesse l’unica soluzione
realisticamente ipotizzabile è quella del Partenariato Pubblico Privato e su
questo poggiano le speranze di rinnovamento e di ampliamento dalle strutture,
non solo quelle sportive, del nostro territorio. Abbiamo alcuni esempio di
successo come i centri sportivi di Cernusco e Gorgonzola, auspichiamo che
presto qualche imprenditore o qualche associazione si faccia vanti per costruire
insieme all'amministrazione comunale un progetto di rinnovamento di tutto il centro
sportivo di Viale Trieste.