La legge
prevede anche che a metà anno venga approvata la prima bozza del documento (vedi qui) programmatico dei tre anni successivi (2019-2021).
A questo punto dell’anno i contenuti
sono molto simili a quelli scritti sei mesi fa, al netto di ciò che è
stato completato e con qualche spostamento in avanti delle scadenze.
Il vero problema
di questi documenti sta nel fatto che alcuni (non tutti per fortuna) amministratori si preoccupano più
di riempire le pagine che di scrivere degli obiettivi veri e propri.
Un obiettivo deve declinare il risultato che si vuole raggiungere e, soprattutto, il periodo temporale entro il quale ci si
impegna a realizzarlo.
Nei Documenti Unici Programmatici le date di scadenza non ci sono quasi mai, non si pretende il giorno, magari nemmeno il mese, ma l'indicazione di un trimestre o di un semestre darebbe credibilità all'impegno e renderebbe la verifica di attuazione un esercizio concreto e non una atto amministrativo o di propaganda. Inoltre va considerato che si avvicina la fine del mandato e più di due terzi della programmazione andrà a ricadere nelle responsabilità della prossima amministrazione alla quale bisognerebbe lasciare un testamento più che una lista della spesa.
Riporto il
nostro commento finale su questo punto all'ordine del giorno:
"Riconfermando il concetto
che gli impegni presi con la cittadinanza sono una cosa seria, la lettura del documento ci fa pensare che questo concetto non sia condiviso da alcuni
di coloro che lo hanno redatto.
Qualche assessore ha fatto un copia incolla delle stesse cose che aveva
messo nella programmazione precedente, in gran parte sono le stesse cose sulle quali non aveva dato nessun aggiornamento rispetto allo stato
di attuazione.
Concordiamo con chi ritiene
complicato e poco razionale chiedere ad una Giunta di scrivere una
programmazione triennale della quale gestirà solo i primi sei mesi, però sarebbe più coerente cimentarsi in un esercizio di razionalizzazione, invece di fare come a scuola, quando alcuni studenti che dovevano comporre un tema guardavano di più al
numero di pagine che scrivevano piuttosto che ai contenuti.
Sarebbe stato più razionale,
secondo noi, inserire per ciascuna delega due o tre obiettivi veramente
strategici dai quali la futura Giunta avrebbe dovuto avviare il suo
mandato. Un conto è dire “si dovrà completare il piano di riqualificazione
dell’illuminazione pubblica”, altro è dichiarare che nei prossimi tre anni si
continuerà a gestire iniziative che sono già state avviate, come Il paese che vorrei,
il kit del benvenuto, puliamo il mondo, etc.
Non voglio dilungarmi troppo e
vi invito a confrontare i prolissi e a
tratti fumosi capitoli scritti da alcuni Assessori con quelli dei loro
colleghi che hanno badato di più alla sostanza."
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