domenica 2 dicembre 2018

L'ultimo chiuda la porta


Il disgusto del giorno dopo ha lasciato il posto all'amarezza, l’ultima seduta del Consiglio Comunale lascerà segni difficili da cancellare, almeno per me.

All'amarezza si aggiunge la rabbia, quella che provo quando torno indietro di tre settimane e rivedo la storia di una mozione (leggi qui il testo) che era nata per spirito di servizio e alla fine è diventata strumento elettorale. La rabbia di chi osserva le furbate e le manipolazioni di chi dovrebbe invece lavorare per il bene dell comunità in cui vive. La rabbia di chi si vede appiccare etichette solo in base alle apparenze: con chi prendi il caffè, accanto a chi ti siedi, con chi parli, a chi sorridi...

LA PROPOSTA E LA TRATTATIVA
Quando il nostro Consigliere Matteo Tacconi condivise con noi del Comitato Civo Cassina il testo che voleva proporre come mozione a favore della ristrutturazione della Scuola Primaria, appena uscita dall'ennesimo allagamento e ancora sotto il tiro incrociato dei post sui social, la accolsi con entusiasmo e così fece anche Federica Pancaldi. Decidemmo che fosse doveroso fare un tentativo per convincere la Maggioranza a utilizzare parte dei fondi che arriveranno dalla ristrutturazione dell’area Nokia per risolvere quel problema annoso.
Cera però un ostacolo da superare: il Regolamento del Consiglio Comunale prevede che una mozione debba essere firmata da almeno cinque Consiglieri Comunali. Memori di passate esperienze evitammo di rivolgerci a quei Consiglieri di Maggioranza che sappiamo essere molto sensibili rispetto al problema in oggetto, perché li avremmo messi difficoltà e, come avvenuto in altre situazioni passate (tranne una), non avrebbero potuto darci il sostegno richiesto. 
Mantenendo la speranza che quei consiglieri avrebbero potuto darci il sostegno in sede di votazione, decidemmo di rivolgerci agli altri gruppi di minoranza.
Mentre il Consigliere Ferrarini accolse la proposta immediatamente, aggiungendo un contributo al testo che era perfettamente in linea con lo scopo della mozione, Andrea Maggio pose una questione che per noi era inaccettabile: pretendeva l’inserimento nella mozione di una frase che dovesse dare visibilità politica al suo gruppo, e che al tempo stesso avrebbe stravolto il contenuto della richiesta: "il gruppo Uniti per Cassina propone di costruire una scuola nuova nella ex Area Nokia". 
Noi rifiutammo e ci apprestammo mestamente a rinunciare alla mozione, ma Ferrarini, che condivideva il nostro disaccordo, assunse il ruolo di mediatore e raggiungemmo il compromesso di citare il pensiero del gruppo di Maggio nella parte iniziale della mozione (quella in cui si riportavano i fatti accaduti) ma mantenere il testo originale nella formulazione della richiesta: utilizzare parte dei fondi del progetto Nokia per ristrutturare la scuola primaria
Maggio si fece addirittura parte attiva per ammorbidire una parte del testo che nella sua versione originale “avrebbe messo i consiglieri di maggioranza nella situazione di non potere votare a favore”.  
Accettando con riluttanza l’inserimento del passaggio nel quale si nominava un gruppo politico e, soprattutto, citando, anche se a puro titolo di cronaca, la proposta che aveva fatto, convinti che il fuoco della discussione si sarebbe soffermato sulla richiesta e non sul racconto dei fatti, mettemmo (lo dico con il senno di poi) la mozione con un piede nella fossa

WATERLOO, CAPORETTO
A fare il resto ci ha pensato  proprio Maggio con il suo logorroico discorso di “supporto” alla mozione tenuto in Consiglio Comunale, quando parlò di tutto meno che della richiesta che si stava proponendo di votare, sparando critiche al progetto Nokia (che non era l’oggetto di discussione) e accuse ai Consiglieri di  Maggioranza che lo portano avanti con "manovre antidemocratiche".
Maggio si aspettava che coloro che stava ricoprendo di accuse approvassero poi la mozione!
Nemmeno Ferrarini, anche se molto più breve e leggero di Maggio, ha portato energia positiva in sala e a quel punto la partita era già persa, quando feci il mio accorato appello finale  (leggi qui) la mozione era già interamente calata nella fossa e al capogruppo Parma non restò  da fare altro che gettare la terra per coprire il cadavere, non cito l'altro capogruppo di Maggioranza perché non era da quella parte del Consiglio Comunale che speravamo di ottenere il supporto.

DUE ABILI POLITICI
Maggio non ha interesse che la scuola primaria venga ristrutturata, il suo progetto politico è ancora quello della Giunta D'Amico che voleva costruire scuole nuove in un disegno che prevedeva una massiccia invasione di palazzine e capannoni. Un edificio scolastico ristrutturato non diventerebbe più utile per quel tipo di operazione. 
Allo stesso tempo Maggio non poteva perdere l'occasione presentatasi con una mozione da usare come spargi-letame contro i possibili avversari elettorali di domani, e i post del day after sui social network ne danno la conferma.
Strategia del politico scafato: firmi la mozione anche se non ti piace, la fai bocciare e poi racconti che i cattivi mangiano i bambini.
Abile, anche se per me disgustosa, manovra politica.

Parma ha usato argomenti che sarebbero stati molto discutibili se avesse parlato prima di Maggio. Ha girato la questione puntando i riflettori sulla parte del testo che in realtà non era la proposta della mozione, ma faceva molto gioco a chi non poteva andare contro la sua Maggioranza. E' stato un abile politico, ha fatto passare la nostra come la proposta di quelli che volevano costruire una scuola nuova in un’area privata il cui proprietario aveva già deciso di fare tutt'altro, di costruire una scuola nella zona più sfigata per chi dovrebbe accompagnarci i bambini, una proposta che noi avevamo già bocciato sei anni fa e che tuttora disapproviamo nella maniera più assoluta. 
Peccato che la mozione chiedesse una cosa molto diversa.
Poi Parma è andato fuori tema vendendo per propria (inteso come partito e non come persona) la proposta che noi del Comitato abbiamo protocollato due mesi fa: investire a Sant'Agata. 
Abile, anche se molto tardiva, manovra politica.

Noi siamo rimasti in mezzo, impallinati!

ERA PREVEDIBILE
Il vero problema è che noi non avremmo dovuto accettare quel compromesso con Maggio, non avremmo nemmeno dovuto chiedergli di firmare una mozione che nei fatti ha dimostrato di non avere mai condiviso, facendone solo uno strumento di propaganda elettorale ad uso personale. 
Alcune avvisaglie si erano già palesate quando, nei giorni successivi all'accordo sul testo, gli organi di stampa locale presentavano come il promotore dell'iniziativa e colui che aveva tirato le fila, proprio la persona che si era aggregata per ultima, il signor Andrea Maggio.

Noi con questi metodi non abbiamo nulla a che vedere e per questo dopo il disgusto e l’amarezza monta la rabbia.

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