Nel caso dell'amministratore comunale, sono convinto che attraverso la costruzione di un modello di gestione partecipata e trasparente del bene comune si potrebbero reperire preziosissime risorse, rappresentate dai cittadini stessi.
La mia esperienza professionale mi ha
spesso portato a guardare oltre i confini di mia stretta competenza, per arrivare
a scoprire diverse modalità utili a risolvere gli stessi problemi.
Nelle situazioni in cui mi trovo ad affrontare
un problema mi pongo sempre due domande.
La prima è: come si sono comportati gli
altri in questi casi?
La seconda domanda invece sarà: qual è il
metodo migliore per adattare al mio caso le soluzioni che gli altri hanno
trovato?
Grazie a quella fonte inesauribile di
informazioni che è diventato il mondo di Internet, con l’obiettivo di fare
tesoro delle esperienze altrui, sia quelle negative che quelle positive, e
condividerle affinché tutti ne possano trarre il
massimo beneficio, ho trovato molte risposte alla prima domanda. Tra le tante ne ho scelte
dieci con le quali ho creato una prima lista che chiamerò “PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA”. Questa lista non vuole essere un
elenco di promesse o di buoni propositi, ma vuole solo essere il primo mattoncino
per la costruzione di un modello di gestione partecipata del bene comune:
1. Sul sito del comune è
liberamente consultabile il bilancio di gestione con chiara indicazione
delle voci di spesa e comparazione con gli anni precedenti.
2. Bilancio partecipato:
assegnazione di una quota di bilancio alla gestione diretta dei cittadini,
che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte
dell’Amministrazione per modificarle a proprio beneficio.
3. Pubblicazione online
delle istanze rivolte al comune, con l’indicazione dello stato di
avanzamento della pratica.
4. Realizzazione di incontri periodici con i cittadini per promuovere stili di vita sostenibili.
5. Sistema segnalazione disservizi attraverso smartphone: l’applicazione “Decoro urbano” permette al
cittadino di fotografare ciò che non va, creare una mappa e segnalare il tutto
all'amministrazione.
6. Installazione, presso la sede comunale, di un apparato dotato di
schermo e tastiera che permette ad ogni cittadino di esprimere la propria
valutazione rispetto ad un servizio appena utilizzato. Sul sito web comunale
sarà possibile vedere i report del grado di soddisfazione degli
utenti suddivisi per mese.
7. Tutela del patrimonio comunale tramite l’adozione di un bene
pubblico: hai il pollice verde o la stoffa del tuttofare? Ti sta a cuore l’aiuola
di fronte a casa, la rotonda da cui passi sempre, il giardinetto dove giocano i
bimbi o la panchina dove spesso ti siedi a leggere? Adottali! Tu offri il tuo
tempo e la tua cura, al resto pensiamo noi.
8. Voucher lavoro ai cittadini pagati dal comune per svolgere lavori utili alla comunità.
9. Uffici comunali con
postazioni polifunzionali dedicate
esclusivamente alle certificazioni anagrafiche e alle autentiche: il cittadino
viene aiutato a risolvere tutti i problemi connessi alle variazioni di
residenza, ai trasferimenti di comune e alle scissioni familiari. Con un unico
colloquio è possibile effettuare anche le pratiche relative alle variazioni
tributarie, alla motorizzazione e ai contratti Enel.
10. Istituzione di un “Tavolo dei sindaci” con i comuni confinanti con
l’obiettivo di identificare soluzioni per una gestione condivisa del territorio
e delle strutture pubbliche.
La risposta alla seconda domanda richiederà più tempo e dovrà necessariamente arrivare attraverso la partecipazione: dovranno essere i cittadini che, insieme
agli amministratori, valuteranno le idee selezionate, ne modificheranno alcune,
magari ne elimineranno altre, probabilmente
aggiungeranno le proprie proposte per poi arrivare, attraverso un processo di
classificazione in base alle urgenze o ai tempi di realizzazione, a quello che
sarà l’elenco delle cose da fare.
nel punto 1 eviterei il confronto con il passato
RispondiEliminail punto 7 lo trovo di difficile realizzazione
ciao Teo
ciao Matteo,
Eliminaconcordo con te che il punto 7 non sia di semplice realizzazione, in ogni caso abbiamo la possibilità di verificare di persona dato che è stato implementato nel vicino comune di Sesto San Giovanni.
Qui puoi trovare maggiori dettagli:
http://www.sestosg.net/sportelli/nonprofit/volontariato/scheda/,2037
Grazie per il tuo commento, ciao
Sandro
Io invece trovo geniale il punto 7, limiterebbe la spesa pubblica sgravando il comune di appalti spesso costosissimi per la gestione di parchi e giardini senza considerare che occuparsi di tagliare l'erba di un prato o ridare colore ad una panchina sbiadita sono gesti che impegnano poco tempo, pochissimo denaro ma a volte risultano un' ottima terapia per persone della terza età che magari si sentono sole e poco utili alla società. Bell'esempio di educazione civica anche per i più giovani, complimenti!
RispondiEliminaFranco
L'amministrazione dovrebbe facilitare la partecipazione dei cittadini anche mettendo a disposizione i locali pubblici per fare delle riunioni su argomenti di interesse pubblico senza chiedere il pagamento di somme esagerate, mentre i partiti non pagano nulla!
RispondiEliminaIl punto 8 è risultato profetico perché, proprio sui quotidiani di oggi, ho letto un articolo riguardante il comune di Rho che ha messo a disposizione dei propri cittadini un buono lavoro per svolgere lavori utili alla comunità. Complimenti Sig. Sandro, evidentemente i buoni esempi di amministrazione ci sono, basterebbe prendere spunto.
RispondiEliminaCostanza
Franco e Costanza, grazie per i vostri commenti. Un altro esempio di buona applicazione del senso civico: genitori e studenti della scuola media di una cittadina lombarda si sono organizzati per dipingere le pareti e la recinzione dell'edifico scolastico durante la pausa estiva, il Comune ha speso solo i soldi per il materiale, le attrezzature sono state messe a disposizione dalle famiglie.
RispondiElimina